martedì 11 dicembre 2012

Come rischiare di mettere sottovuoto anche i vicini... ovvero l'arrivo della Takaje




D'ora in avanti se volete entrare a casa mia sappiate che rischiate seriamente di essere "sottovuotati". Sto mettendo sottovuoto tutto quello che trovo, all'inizio spinta dalla curiosità di provare un nuova macchina rossa fiammante, poi trascinata dall'entusiasmo per la facilità e la soddisfazione. Nello scorso post dedicato ai suggerimenti per fare dei buoni regali di natale, avevo detto che vi avrei parlato di un'azienda italiana storica da prendere in considerazione per regalare o regalarsi qualcosa di valore, qualcosa che duri  nel tempo e che resista perfettamente per decenni, un'azienda che realizza prodotti più simili a pezzi d'artigianato che ad oggetti industriali. Mi riferivo a Tre Spade, nata in Piemonte alla fine dell’800 come produttrice di macinacaffè e stampaggio a caldo. Avete presente quei bellissimi macinini che ogni nonna che si rispetti teneva in cucina in bella vista? State sicuri che nella gran parte dei casi erano di Tre Spade. Oggi invece realizza anche attrezzature alimentari varie per professionisti e non, come tritacarne, insaccatrici, affettatrici, essiccatori, e macchine per il sottovuoto. Ed è proprio una di queste che vedete nelle foto, in particolare il modello Takaje. Quando Tre Spade mi ha contattato chiedendomi se mi avrebbe fatto piacere ricevere una di queste bellezze, ho risposto subito di si curiosissima di scoprire come mi avrebbe cambiato la cucina. 


Ovviamente conoscevo il sottovuoto nella forma di salumi già affettati e pronti da comprare al supermercato e di pezzettoni di formaggio in vendita al banco frigo ma non l'avevo mai utilizzato personalmente. Che spreco. E' questa la prima cosa che ho pensato dopo aver giocato un po' con la Takaje appena arrivata. Che spreco di fatica, soldi e cibo a non averla mai avuta prima. E' una di quelle cose che finchè non le hai non ti rendi conto di quanto siano utili. Avete presente quando preparate qualcosa ma non ne fate in gran quantità per paura che poi vada a male? Ecco questo pensiero con la Takaje se ne va a farsi benedire nell'80% dei casi. Quello che avanza si conserva sottovuoto e resiste anche per il quintuplo del tempo normale, risparmiandoci la fatica di ripreparare tutto d'accapo una seconda volta. E poi ci sono i formaggi che adoro smisuratamente, come quelli che trovo al mio amato mercato di S.Teodoro, quelli che essendo prodotti da piccoli caseifici artigianali vengono venduti interi o in pezzi grandi, quelli che più etti ne compri più risparmi perchè il povero casaro se può evita di vendertene una misera fettina. Ecco quelli io a volte non li prendevo, perchè avevo paura che si rovinassero a tenerli in frigo a lungo dato che in casa siamo pochi e quei pochi stanno spesso a pranzo fuori. Ora invece li prendo, li taglio e li metto sottovuoto a pezzetti, così risparmio, faccio contento il simpatico casaro comprandone a quintali e li ho sempre disponibili quando ne ho voglia (vedi il pezzo di una scamorzona affumicata da urlo che ho messo nella prima foto). E ammetto che convivendo con altre persone c'è anche chi non ama troppo l'odore di alcuni formaggi più stagionati che dal frigo si diffonde per tutta casa e anche in questo caso, un'aspiratina sottovuoto e l'odore non c'è più. Idem con i salumi, costano molto meno presi interi che a fette, così me li affetto io dopo a casa e li do in pasto alla takaje. E le verdure lavate, pelate e tagliate a pezzetti? Questo lavoro lo fate una volta sola, dividete i pezzetti in porzioni monoutilizzo e li mettete sottovuoto, utilissimo per quelle verdure grandi come la zucca che non consumerete mai in un pasto solo. Fin qui siamo sul classico, salumi, formaggi e verdure, ma erano solo le prime scoperte ;) 


Poi sono passata alle camille. I biscotti per la colazione erano finiti e ci eravamo anche un po' stufati del solito latte e biscotti. Così ho preparato le camille, le tortine di carote e arancia, ma quelle dopo 3 giorni inziano a seccarsi così o le rifacevo ogni 3 giorni (anche no) o ne facevo tante e le mettevo sottovuoto (siiii). In questo caso il sottovuoto non dev'essere totale altrimenti si deformano comprimendosi troppo e perdendo la sofficità ma il bello della takaje è che possiamo decidere noi la quantità d'aria da aspirare. Diciamo che ho fatto un utilissimo sottovuoto a metà. Meno aria c'è più a lungo il prodotto si conserva quindi le mie camille non resisteranno certo per mesi ma almeno per 2-3 settimane si. E poi c'è stato l'esperimento rivoluzione, quello dei barattoli di vetro. La takaje è l'unica macchina che mette sottovuoto anche i barattoli, tipo quelli che si usano per le marmellate. Ha una prolunga apposita e delle valvole che si infilzano nei tappi così ogni barattolo invece di buttarlo lo lavate bene e lo riusate per conservare qualcosa. Io ho provato con i cranberries freschi. Avete idea di quanto sia difficile trovare cranberries freschi in Italia? Succede tipo un paio di volte nella vita e non mi sono potuta far sfuggire l'occasione di comprarne tantissimi, per poi chiedermi: "e ora come li uso tutti prima che si rovinino?" Semplicemente ho pensato alla takaje e non li ho usati tutti insieme ma li ho conservati sottovuoto e via. Avrei potuto anche congelarli ma ho il congelatore piccolo e sempre pieno, e inoltre la frutta, una volta congelata, può tirare fuori tanta di quell'acqua da sembrare di essere rimasta a bagno per giorni. E poi la cosa bella è che con i barattoli si possono mettere sottovuoto anche i liquidi o cose semiliquide come zuppe e salse. E come se non bastasse nella confezione della Takaje è in dotazione anche un tappo/valvola per chiudere e mettere sottovuoto le bottiglie. Così se iniziate un buon vino ma non lo finite e avete paura che cambi sapore lasciandolo aperto, lo date alla takaje e quando lo riaprite è come l'avete lasciato.


In tutto questo non ho ancora affrontato la cucina sottovuoto. I grandi chef ne fanno un uso smodato (giustamente direi, visto i risultato meravigliosi che si ottengono con la carne che rimane tenera e sugosa e con le altre preparazioni che in questo modo non disperdono i succhi e il condimento) ma è un argomento ancora poco affrontato nella cucina di casa. Io prossimamente userò la takaje anche per provare questo metodo di cottura e non mancherò di farvi sapere cosa combinerò. Intanto vi lascio questo elenco comparativo dei tempi di conservazione di alcuni alimenti con e senza il sottovuoto, così da rendervi conto più precisamente di cosa sto parlando.


Se siete curiosi di vederla al lavoro date un occhiata al video qui sotto.



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10 commenti:

  1. Ciao Agnese, ho letto la stessa recensione sul blog di Babs e mi è venuto solo un dubbio (che magari tu potrai chiedere alla Sig.ra Mariachiara), i sacchetti per il sottovuoto dove si comprano? Sono di plastica riciclabile? Io sto cercando di eliminare dalla mia spesa i prodotti con troppo imballo o che non siano riciclabili, riuso i sacchetti del freezer se non sono sporchi e cerco di contenere gli sprechi. Sono alla ricerca di una macchina per il sottovuoto ma vorrei capire che fine fa lo scarto (imballaggio) del mio sottovuoto. Grazie mille per l'aiuto.

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    1. I sacchetti li puoi comprare in tutti i negozi di attrezzature alimentari forniti, basta che li cerchi goffrati. Possono anche non essere Tre Spade, quindi il fatto che siano riciclabili o meno dipende da chi li fa. Spero di esseri stata d'aiuto

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    2. Grazie!! Proverò a verificare perchè se per imbustare tutto poi rischio di aumentare il consumo di plastica (non riciclabile), allora continuo a comprare il giusto per la settimana senza fare scorte :-)

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    3. Tieni conto innanzitutto che ci sono molte marche che producono sacchetti che si possono anche tranquillamente riusare e lavare, come quelli in cui avevi messo frutta, verdure, pane e cibi secchi. certo quelli in cui avevi messo carne, pesce, formaggi freschi, cibi grassi e unti devono essere gettati. Li puoi anche lavare in lavastoviglie. Tagli via la parte che era sigillata e rifai il procedimento, il sacchetto sarà un po' più piccolo ovviamente ma almeno lo riusi. Cmq i sacchetti fatti in polietilene e nylon ad esempio si riciclano ma nn nella plastica comune. Ci sono i punti raccolta nelle discariche e nelle oasi ecologiche. Li puoi tenere da parte e poi andare buttarli quando ne hai molti oppure quando hai qualcos'altro di ingombrante che ti obbliga a smaltirlo in discarica

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  2. eccomi! ritorno e ti trovo alle prese con il sottovuoto. dici che serve allora questa macchinetta? dai signor TreSpade!!! fai uno sconto di massa a tutte le foodblogger e via! ;) senti, alla fine dell'inverno devi dirmi se diventi talmente tanto matta per l'argomento da risucchiare anche i maglioni per metterli via e risparmiare spazio negli armadi! Me lo dici, vero??? un bacino e a presto! Sere

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    1. ah sei tornata! com'è andata?? cmq la cosa dei maglioni... oh mio dio oh mio dio non ci avevo pensato. Mi hai messo un bisonte nell'orecchio. Ahhhhhhh devo farlo!!! ahahahah

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    2. in una sola parola? magico! per il resto preparerò un post! ;) ...però devo confessarti che ho scattato in priorità di diaframmi... e non tutto M... :( mi perdoni vero? ma rischiavo un divorzio imminente con Comandante Amigo!

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    3. ahahah... beh dai ti capisco. se non sei già "inpratichita" col manuale ci metti un po' di più e in viaggio con altre persone nn è il massimo. Viaggiare facendo anche molte foto è una cosa per solitari, oppure va bene se viaggi con persone che fanno come te. Partire con una persona che non abbia una sua macchina fotografica e che non sia seriamente intenzionato a scattare parecchio può essere tragico e finire in lite. ;)

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  3. VOLLI FORTISSIMAMENTE VOLLI!
    grazie a te e a Babs ho scoperto di questa meraviglia. spreco un sacco di roba che non riesco sempre a mangiare e cucinare, questo mi risolverebbe la vita! ;)

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    1. eh allora devi prenderla. poi diventa una droga però, avvisata! ;)

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