La seconda giornata in Engandina è stata davvero intensa. L'obiettivo era raggiungere il ghiacciaio di Morteratsch, fermandoci a metà strada per un brunch in malga a base di formaggi (sia mai che perdiamo occasione per mangiare!). Nonostante l'hotel offra una colazione da urlo sia in qualità che in quantità, ci consigliano di tenerci leggeri per l'escursione e per il brunch che, assicurano, sarà molto sostanzioso. Così ci ritroviamo nel cortile dell'hotel per l'assegnazione delle bici.
Ci fanno scegliere tra mountain bike e bici elettrica... sapete già quale ho preso vero? Non avevo mai provato l'elettrica ed ero curiosa di vedere come funzionava, mettiamola così ;)
Volendo c'era anche l'opzione carrozza originale dell'800 restaurata e
trainata da cavalli con cocchiere in guanti e cilindro ma tutti
sembravano desiderosi di fare un po' di movimento tra i boschi. Abbiamo costretto quattro del gruppo a fare il percorso più lungo in carrozza
(in realtà non gli è dispiaciuto così tanto) e ci siamo inoltrati in
sentieri tra abeti e mucche al pascolo. Abbiate pietà ma non ho fatto
giusto 2 foto durante il percorso... vi sfido a fotografare mentre
pedalate se ci riuscite. La bici elettrica è una svolta, sembra di
volare. Ho dovuto mettere l'opzione "metà della fatica a me e metà a te"
perchè mi sentivo troppo in colpa a non fare proprio niente rispetto
agli altri in mountain bike che sudavano e rimanevano dietro. E' stata
un pedalata piacevolissima con paesaggi alla Heidi, tanta aria buona e
fresca dritta in faccia e un odore inebriante di resina d'abete. Arriviamo in malga e quasi non me ne accorgo.
L'edificio è tipico, piccolo, tutto in pietra e legno e col tetto a punta. Davanti ha un grande spiazzo con tavole, panche e ombrelloni nel quale sedersi a degustare i prodotti. Si chiama
Alp Schaukaeserei e produce vari tipi di formaggi tra i quali i più caratteristici sono:
- Ricotta Alpzige: con latte di capra, tipica dei pascoli alpini della Svizzera centrale fin dal 1200 e prodotta solo nei mesi estivi. Ad oggi sono pochissimi i casari che si dedicano alla realizzazione di questa chicca (inserita tra i presidi Slowfood).
- Heutaler Alpkäse: prodotto solo con latte proveniente dalla regione del Bernina, in particolare dalla Val da Fain (Heutal) che da il nome al formaggio. Ha una stagionatura da 8 a 16 mesi e un sapore leggermente piccante.
- Gletscher Mutschli: prodotto con latte caldo a circa 31°C e stagionato da 1 a 3 mesi in cantina a 13°C e 98% di umidità.
Per il brunch è previsto un ricchissimo buffet che, oltre ai tantissimi tipi di formaggio, prevede yogurt, burro (non potete capire che meraviglia mai provata era quel burro, me lo sogno ancora di notte), miele, marmellate tra cui molte di frutti di bosco, frutta, carne secca, salumi, una grande varietà di tipi di pane (semplice, a brioche, con frutta secca, con cereali, ecc.) e uova da prepararsi direttamente da soli sul fornelletto a gas.
Potete immaginare quante volte ho fatto avanti e dietro dal tavolo fuori al bancone dentro. La ricottina, il burro, un formaggio erborinato di cui non ricordo il nome e la marmellata ai lamponi mi sono rimasti nel cuore e nello stomaco, giusti giusti per aiutarmi nel percorso che avremmo fatto poco dopo verso il ghiacciaio (mannaggia a me non mi regolo mai).
Affianco al tavolo del buffet c'era lui che lavorava, il casaro dalla barba biondo-rossiccia e dagli occhi dello stesso colore del ghiacciaio che avremmo visto dopo. Maneggiava un pentolone degno di una strega sospeso ad un argano per poterlo posizionare sopra il fuoco. Stava preparando il Gletscher Mutschli di cui vi ho parlato sopra. Qua sotto vi ho messo tutte le foto necessarie per capire il metodo di lavorazione che ha usato.
Una volta tagliato il formaggio
a scacchi lo ha lasciato a riposare dentro alle forme, con un cilidro
di pietra nera sopra per schiacciarlo e fargli perdere il liquido. Tutto
il siero rimasto nel pentolone lo ha messo da parte in dei contenitori
perchè lo usano per i bagni di latte. Proprio così, offrono ai clienti
anche la possibilità di fare il bagno in una tinozza piena di siero. Ci
ha spiegato che fa benissimo alla pelle e ripensandoci effettivamente
anche Cleopatra si faceva preparare dei bagni nel latte d'asina.
Noi il bagno non lo abbiamo fatto ma in compenso l'abbiamo bevuto (fa bene anche così). Prima di ripartire sono stati così gentili da farci vedere la piccola cantina nella quale stava riposando lo stesso tipo di formaggio di cui abbiamo visto la produzione. Giusto il tempo di fare due foto perchè a stare troppo tempo lì dentro c'era da ammalarsi... la cantina deve essere fredda e umida, così tanto da avere le pareti completamente bagnate e gocciolanti.
E con la pancia piena abbiamo iniziato la salita al maestoso Morteratsch. Il sentiero segue un torrente che ovviamente nasce dal ghiacciaio, come ci nascono le decine di cascatelle che si vedono scorrere tra alberi e rocce lungo tutto il percorso. Abbiamo incontrato anche numerose pareti per fare arrampicata e deviazioni per rifugi ancora più ad alta quota.
Durante il percorso ci hanno raccontato la storia-leggenda che sta dietro al nome Morteratsch, una sorta di Romeo e Giulietta in versione alpina: un giovane pastore di nome Aratsch amava la figlia di un ricco mercante, che ovviamente non poteva sposare per motivi economici. Così si arruolò per fare il soldato ma la ragazza, credendolo morto, morì di crepacuore. Quando tornò, disperato si diresse verso il ghiacciaio lasciandosi cadere da un precipizio. Si dice che il fantasma della ragazza iniziò ad aggirarsi per il ghiacciaio cercando il suo amato e urlando "Mort Aratsch" da cui deriva appunto il nome Morteratsch.
Più si sale più il panorama si fa brullo, fino ad arrivare alla base del
ghiacciaio completamente grigia e rocciosa, tipo terreno lunare. Era
molto caldo, c'è chi stava in pantaloncini e canotta, ma il sole a quell'altezza non perdona.
Io ero parita con pantaloni e maniche lunghe e nonostate tutto sono
riuscita a scottarmi. Cosa? Le mani! Non ci si crede. A forza di star
con le braccia alzate a far foto mi sono spellata il dorso della mani,
roba da farmi sfottere da tutti. In compenso c'è stato chi ha fatto
molto peggio tornando in hotel con la forma della canotta e dei
pantaloncini stampati a mo di body painting... non sono stata l'unica a
non pensare alla crema solare al momento di fare la valigia :) In origine il ghiacciaio arrivava direttamente alla malga, mentre ora per raggiungerlo ci vuole più di un’ora di cammino. Si è sciolto molto soprattutto negli ultimi 5 anni, quando bastava mezzora per arrivare alla fine della lingua (discorso ambientalista sul riscaldamento globale ovviamente sottointeso e sottolineato).
Il ghiacciaio d'estate è ricoperto da una sottile patina di terriccio roccioso che lo rende grigiastro
ma le parti frastagliate che si rompono mostrano tutto il loro candore
celeste. Noi ci siamo fermati qui ad ammirarlo per un po' ma volendo,
con l'attrezzatura adeguata, si poteva salire direttamente sulla lingua (se vedete bene nelle foto si vedono delle persone che stanno salendo). Dicono che ci siano anche delle piccole grotte sotto al ghiaccio.
Tornata in
hotel mi riposo una mezzora in camera, poi vado in Spa direttamente in accappatoio e ciabatte (tanto è solo al piano di sotto). E' una struttura di 2000 metri quadri aggiunta solo di recente al resto dell'hotel. Ci sono 13 stanze nelle quali vengono proposti una ventina di trattamenti e massaggi diversi, un'area dedicata all'estetica con solarium, parrucchieri, manicure, estetisti, truccatori e una "Private Spa Suite" per due persone nella quale fare il bagno Rasul (una cerimonia del bagno a vapore secondo la tradizione orientale). Io avevo un massaggio prenotato, dopo quella camminata ci stava tutto. La ragazza, gentilissima e molto delicata, mi chiede se preferisco gambe e piedi o schiena e collo. Scelgo la seconda opzione perchè voglio proprio rilassarmi. Mi porta in una stanzetta tutta bianca abbellita da piccole orchidee e mi fa scegliere la temperatura, la musica, il volume, il grado di forza del trattamento e il tipo di lozione: o una crema per rendere la pelle morbida come quella di un bambino o un olio ricavato da erbe alpine. Scelgo l'olio e il suo profumo mi piace così tanto che non resisto e sbircio la marca:
Alpienne. Scopro poi che tutta la spa utilizza unicamente i suoi prodotti perchè naturali e ricavati da erbe cresciute allo stato selvatico e lavorate a mano (anche il meraviglioso olio alla rosa che mi avevano fatto trovare in stanza era loro).
Il massaggio dura mezzora e la ragazza è così brava che quasi mi addormento nonstante il trattamento sia forte.
Mi avvisa che il massaggio è finito parlandomi vicino all'orecchio con
una voce leggerissima, come se mi dovesse delicatamente svegliare dal sonno. Mi lascia qualche minuto in stanza da sola per riprendere coscienza (stavo in un altro mondo)
e mi va a preparare un tè. Me lo serve assieme della frutta essicata,
nella stanzetta relax dedicata al post-trattamento, mentre mi siedo su
una delle lunghe poltrone bianche con tavolinetto incorporato. E come se non bastasse mi porta un cuscino caldo per il collo imbevuto di oli essenziali profumati.
E dopo il tè... piscina! Nuotare al caldo avendo davanti le Alpi è qualcosa di estremamente gustoso, tanto più con un impianto che diffonde la musica sott'acqua. Quando si vuole ci si può rinfrescare a bordo piscina con acqua e frutta secca come fichi, datteri, albicocche e prugne (albicocche e datteri davvero superlativi).
Si può andare a prendere il sole nel prato antistante o buttarsi nell' altra piscina idromassaggio con Jacuzzi, docce a spruzzo e a cascata da azionare con pulsanti disposti direttamente dentro la piscina.
Affianco alla piscina c'è una
sala relax con camino in vetro che lascia intravedere da parte a parte.
E' una sala estremamente accogliente e molto calda, con letti nel quale
poter fare un pisolino direttamente in costume o in accapatoio senza doversi far la doccia e ritornare in camera nel caso si volesse continuare ad usufruire della Spa.
Come per il ristorante e la sala giochi, c'è una piscina a parte anche
per bambini con scivolo e giochi d'acqua, mentre gli adulti più sportivi
possono usufruire di una palestra attrezzata e di una sala yoga volendo
anche con personal trainer... il tutto sempre con vista panoramica ;)
In una zona apparte c'è l'area sauna divisa tra donne, uomini e mista: si può scegliere tra sauna classica finlandese (calda secca da 80° a 90°), bio-sauna (con aroma e cromo terapia, calda umida a 55°C), bagno turco in grotta
(45° e umidità al 100%) e grotta salina (50°C e aria umido-salata). Non ho fatto foto alle ultime due e potete facilmente immaginare il perchè: umidità al 100% = obiettivo appannato in mezzo secondo scarso.
Il corridoio che porta alle saune è stato attrezzato con un percorso Kneipp
che alterna piccole vasche di acqua calda e fredda nel quale camminare per il benessere di gambe e piedi.
E poi c'è la mia preferita, la sala relax-floating, nella quale si galleggia con acqua a 34°C, pochissima luce, la musica che proviene dal fondale e il soffitto con proiezioni rilassanti delle onde dell'acqua. Me la sono goduta a lungo, da sola e più volte. Gli altri ospiti dell'hotel sembravano preferire saune e idromassaggi... meglio per me ;)
Sarei rimasta nella Spa per sempre ma c'era una degustazione di vini svizzeri e una cena al ristorante Kronenstübli (stellato Michelin) ad aspettarmi, di cui però vi parlerò nella prossima puntata... mi sento tipo Beautiful ormai!
P.S.: se vi siete persi il resto trovate le puntate precedenti
qui e
qui.
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