martedì 22 novembre 2011

Torta al melograno



Ho colto l'occasione del nuovo contest di "Aboutfood" per preparare una torta che già da tempo avevo in mente. Da quando l'idea di questo dolce ha iniziato a vagarmi per la mente, la possibile ricetta è cambiata una marea di volte e non riuscivo a decidermi. Alla fine ho pensato di curiosare nel web per vedere che tipo di torte alla melagrana esistessero e, di quelle che ho trovato, mi sono accorta di apprezzare solo una cosa di ognuna... così ho fatto un mix! Avrei voluto preparare anche un bel frosting ma il tempo che avevo a disposizione (anzi che non avevo) me lo ha impedito così ho rivestito la torta con la stessa mousse utilzzata per il ripieno... alla fine è venuta buonissima lo stesso!! Magari poteva essere più bella con un frosting preciso, bianco e compatto (avevo pensato di farlo alla vaniglia) ma ultimamente mi rendo conto che volente o nolente mi escono sempre dolci un po' rustici e alla mano, non perfettini esteticamente parlando, e mi va bene così. Inoltre ho avuto la fortuna di poter utilizzare delle melagrane buonissime che ho trovato a casa dei miei e che mi sono riportata in treno fino a Roma. Provengono dall'albero di un signore ormai anziano che, in modo amichevole, viene chiamato "il selvaggio". Questo contadino ha una casa abbastanza isolata in campagna e vive solo, praticamente senza comfort, da quel che so senza nemmeno termosifoni nè telefono, ha le mani sempre nere e callose ed è di poche parole. Però viene spesso a casa dei miei per regalare loro frutta e verdura del suo terreno... e le sue cose sono sempre buonissime. E' estremamente mattiniero e si presenta spesso tra le sei e le otto di mattina mentre o mia madre dorme o si fa la doccia e c'è da dire che questo aspetto le da parecchio fastidio...  fastidio che però viene immadiatamente compensato dal riconosimento per tutto quello che ci lascia. Sono anni ormai che di tanto in tanto ci porta qualcosa e me lo ricordo fin da quando ero piccola, una figura abbastanza alta, magra e sempre seria. In particolare ho il ricordo di lui in una sera d'inverno, pochi giorni dopo la morte di suo fratello con il quale conviveva, che suona al nostro campanello per lasciarci una busta piena di flaconi iniziati e confezioni di pillole aperte ma non finite. Erano le medicine di suo fratello, voleva lasciarle a mio padre in modo che potesse darle a qualcun'altro dei suoi pazieneti che ne avesse bisogno. Non si possono dare medicine iniziate per ovvi motivi di igene ma lui non lo sapeva ed era venuto fin da noi apposta. Ecco, questa cosa mi è rimasta impressa e alla fine il ricordo più preciso e nitido che ho di lui è dell'unica volta che non ci ha portato del cibo.


Dosi per : 8 persone      Difficoltà : media     Tempo : 2 ore e mezzo
Ingredienti per il pan di spagna :
  • 75 gr di farina
  • 75 gr di fecola di patate
  • 150 gr di zucchero
  • 5 uova
  • un pizzico di sale 
Ingredienti per lo sciroppo al melograno :
  • 2 tazze di succo di melograno
  • 1 tazza di zucchero
Ingredienti per la mousse al melograno :
  • 1 bicchiere di succo di melograno
  • 200 gr di panna montata
  • 1 bustina di gelatina
  • 3 uova
  • 80 gr di zucchero
Ingredienti per il coulis :
  • alcune gocce di succo di limone
  • un bicchierino di succo di melograno
  • 2 cucchiaini di miele (io ho usato il miele ai frutti di bosco)
Procedimento : 
Per il pan di spagna - Dividete gli albumi dai tuorli e, utilizzando una frusta elettrica, sbattete i tuorli con metà dello zucchero fino ad ottenere un composto spumoso e gonfio. Montate gli albumi a neve, aggiungete il restante zucchero e proseguite a montare ancora per qualche minuto. Unite gli albumi montati ai tuorli e aggiungete la farina, la fecola di patate e un pizzico di sale versandole nel composto tramite un setaccio per non formare grumi. Mescolate tutto delicatamente con un cucchiaio di legno fino ad ottenere un composto omogeneo, facendo attenzione a non smontarlo. Imburrate e infarinate una teglia rotonda a cerniera del diametro di 24cm e versateci l'impasto. Fate preriscaldare il forno a 180° e infornate la teglia per 40 minuti senza mai aprire il forno nella prima mezz'ora. Per controllare la cottura, passati i 40 minuti, bucate il centro della torta con uno stuzzicadenti: se allo stuzzicadenti resterà attaccato un po' d'impasto allora  il pan di spagna non è ancora pronto. Per non fare sgonfiare il pan di spagna, una volta cotto, lasciatelo raffreddare per 10 minuti nel forno spento. Estraete la teglia dal forno e fate raffreddare il pan di spagna nello stampo prima di aprirlo.
Per lo sciroppo - Spremete mezzo melograno, filtratene il succo e mettetelo in un pentolino con lo zucchero. Mettete sul fuoco a fiamma bassa fino a scioglimento completo dello zucchero. Continuate a far ridurre il composto fino ad ottenere la giusta consistenza. Lasciate raffreddare completamente.
Per la mousse - Separate gli albumi dai tuorli, montate quest'ultimi con lo zucchero fino ad ottenere un composto omogeneo. Spremete mezza melagrana, filtratene il succo e versatelo in un pentolino aggiungendo la gelatina. Lasciate riposare per 5 minuti. Mettete il pentolino sul fuoco basso e fate sciogliere mescolando bene senza fare bollire. Togliete il pentolino dal fuoco e lasciate intiepidire leggermente, quindi aggiungete il tutto al composto con i tuorli  e amalgamate bene. In due recipienti separati montate la panna e gli albumi a neve, quindi amalgamando dal basso verso l'alto incorporate sia la panna che gli albumi al composto. Lasciate riposare per un po' in frigo.
Per il coulis - mettete gli ingredienti del coulis in una ciotola e mescolate fino a formare una salsa omogenea.
Tagliate il pan di spagna in tre. Bucherellate i tre cerchi con una forchetta e versateci sopra lo sciroppo al melograno cercando di farlo assorbire dal pan di spagna in modo abbastanza omogeneo. Spalmate la mousse sul primo strato di pan di spagna, ricoprite col secondo strato e spalmate altra mousse. Ricoprite con l'ultimo strato di pan di spagna e spalamte un filo leggero di mousse lasciando da parte un po'. Con la mousse rimasta coprite la circonferenza della torta e decorate con i chicchi di un melograno. Infine versate il coulis sopra alla torta facendolo colare con un cucchiaino.



 Con questa torta partecipo al contest "Cachi e melagrana" di Aboutfood

about food

e al contest "Le ricette della salute: il melograno" di FarMaflO

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domenica 20 novembre 2011

Cucinare in lavastoviglie


Oggi come apertura de L'Infiltrato è uscito l'articolo che ho scritto riguardo al nuovo libro di Lisa Casali "Cucinare in lavastoviglie". Personalmente trovo che l'idea sia geniale e che il libro sia molto molto ben fatto, sia nel progetto grafico che nelle fotografie di Claudia Castaldi e nello styling di Roberta Deiana. Inoltre ringrazio la casa editrice Gribaudo per avermi inviato il libro e per la disponibilità. Vi riporto l'articolo:


CUCINARE CON LA LAVASTOVIGLIE / La rivoluzione in cucina

E' uscito in libreria "Cucinare in lavastoviglie - Gusto, sostenibilità e risparmio con un metodo rivoluzionario" scritto da Lisa Casali, una giovane esperta in rischi ambientali con la passione per il cibo. Quello che Lisa propone è di cuocere gli alimenti mentre si lavano i piatti sfruttando il calore dell'acqua di lavaggio della lavastoviglie. Basta riporre i cibi in vasetti di vetro ben sigillati o in sacchetti per il sottovuoto ed inserirli in mezzo ai piatti sporchi da lavare.

I piatti proposti possono essere preparati con qualunque lavastoviglie in commercio e sono stati messi a punto perchè cuociano esattamente nel tempo di durata del lavaggio. Il vapore che si sviluppa nella lavastoviglie in funzione è simile a quello che si sprigiona con la cottura a vapore. Lisa ha iniziato a fare esperimenti con la lavastoviglie cercando una tecnica per cuocere a impatto zero ed ha intuito che in questo modo, oltre a poter cucinare riducendo i consumi di acqua ed energia, poteva cuocere a bassa temperatura. Le temperature all’interno dell’elettrodomestico, costanti e non troppo elevate, permettono di ottenere una cottura simile a quella praticata dagli chef professionisti con macchinari appositi e molto costosi ed ha grandi benefici come il mantenimento delle proprietà nutrizionali degli alimenti, maggior gusto dovuto alla concentrazione dei sapori, profumo più persistente, miglior consistenza e resa dei prodotti, necessità di aggiungere meno sale alle pietanze e una cottura delicata. Inoltre cuocendo a temperature basse si ammorbidiscono le fibre degli alimenti senza provocarne l’indurimento e la riduzione di volume, e la semplice fettina di carne, anche se conservata in frigo e consumata dopo tre giorni, rimane tenera. Mentre la lavastoviglie cuoce si guadagna in tempo libero, non si producono odori nè calore in cucina e non è necessario controllare la cottura ma basta attendere la fine del lavaggio. Si ha la possibilità di organizzare i pasti come in un ristorante, cuocendo in anticipo e completando il piatto solo al momento di portarlo in tavola. Con la lavastoviglie è possibile preparare qualunque piatto che possa cuocersi a bassa temperatura: prodotti animali, uova, e semi cottura per verdure e frutta ma sono i pesci e i molluschi che danno i risultati migliori. Nel libro sono presenti ricette che vanno dall’antipasto al dolce suddivise a seconda del tipo di lavaggio necessario per cuocerle, e viene dato anche spazio all’utilizzo delle parti di scarto degli ingredienti per avere il minor impatto ambientale possibile. Al termine del lavaggio si possono anche riporre gli alimenti cotti in frigorifero, si conserveranno per qualche giorno chiusi nei vasetti o nei sacchetti, e saranno già pronti per il pranzo o la cena. Con questo libro è stato dimostrato che cucinare nella lavastoviglie è ecologico (perché non si utilizza altra energia oltre a quella adoperata per il lavaggio), è sicuro (perché le analisi chimiche hanno dimostrato che gli alimenti non vengono contaminati dalle sostanze detergenti) ed è facile, perché si possono utilizzare contenitori facilmente reperibili come i vasetti per le conserve. Siete pronti a superare il pregiudizio iniziale e provare?


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giovedì 17 novembre 2011

Muffin alle patate




Questa è l'ultima ricettina che ho preparato per la rubrica di food de "L'infiltrato". Una cosa semplice, veloce e sfiziosa. Vi riporto l'articolo:

Lo spuntino italiano per eccellenza di solito è composto da salumi, affettati, formaggi, olive e sott’oli vari da stuzzicare, il tutto immancabilmente accompagnato dal pane o da qualche lievitato come pizza bianca o focaccia. Ma se all’ultimo minuto ci rendessimo conto di esserci dimenticati di passare dal fornaio, o se molto più semplicemente volessimo cambiare un po’ o proporre ai nostri ospiti una merenda/aperitivo più originale e sfiziosa? E’ proprio in una situazione come questa che mi è venuto in mente di preparare dei muffin salati, nello specifico dei muffin alle patate. Il muffin in realtà è un dolce tipicamente inglese inventato dalla servitù delle nobili famiglie in epoca vittoriana. Venivano preparati utilizzando il pane rimasto dal giorno prima e i ritagli di impasto dei biscotti. L'impasto veniva fritto su di una piastra trasformandolo in muffin leggeri ed, allo stesso tempo, croccanti. Questa preparazione venne ovviamente scoperta dai padroni di casa e, mano a mano, divenne il dolce preferito per l'ora del tè da tutte le classi sociali dell'epoca. In epoche più recenti il muffin prese piede anche negli States, e fu così apprezzato, e anche modificato, da diventarne un simbolo. Tre Stati Americani hanno persino designato il proprio muffin ufficiale: i lMinnesota è rappresentato dal muffin ai mirtilli, il Massachusetts da quello al mais e lo stato di New York da quello alle mele. Per preparare questa mia versione salata, bastano invece gli ingredienti più comuni che si hanno sempre in dispensa, anche quando il frigo è quasi vuoto ed i rifornimenti scarseggiano. Volendo questi muffin possono essere anche farciti a mo di panino tagliandoli a metà e aggiungendo un paio di fette di salame, un formaggio spalmabile, o qualche crema come quella di carciofi o di olive. Per rendere il tutto ancora più godurioso è inutile dire che sarebbe perfetto berci anche un bel bicchiere di vino rosso, magari una Lacrima di Morro d’Alba che, secondo il mio modesto parere, sembra fatta apposta per accompagnare i salumi.



Dosi per : 6 - 8 muffin    Difficoltà : facile    Tempo : 15 min + 44 min di cottura
Ingredienti :
  • 250 gr di patate ridotte in purè
  • 2 uova
  • 25 cl di latte
  • 20 cl di panna da cucina
  • 60 gr burro
  • 320 gr di farina
  • cipollotto fresco
Procedimento : 

Sbattete leggermente le uova in un recipiente molto capiente. Aggiungete il purè, il latte, la panna, il burro precedentemente fuso a bagno maria, e mescolate con cura. Incorporate poi la farina setacciata e due cucchiai di cipollotto fresco tritato amalgamando bene. Con un cucchiaio versate il composto nello stampo per muffin, preriscaldate il forno a 180°, e lasciate cuocere per 30-45 min. Fate la solita prova dello stecchino per verificare la cottura.


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martedì 8 novembre 2011

Torta Nera (aka Moka) di Davide per il mio compleanno


Ieri, anzi l'altro ieri oramai, è stato il mio compleanno. A dire la verità non riesco mai ad entusiasmarmi molto nel giorno della mia festa, mi sembra un giorno come un altro in cui però mi ritrovo sempre a fare una sorta di resoconto mentale dell'anno passato (come fosse il mio capodanno personale) e non sono mai soddisfatta. Vorrei aver avuto più occasioni, più tempo, più possibilità, più scelta di poter fare quello che mi piace e di poter vivere facendo solo il lavoro che mi interessa di più. Ma vivo in Italia, in un periodo che è quello che è, e cocciutamente non me ne voglio andare, così tengo duro e penso che l'anno prossimo magari un passetto in avanti in più lo farò. C'è anche da dire che ogni anno il meteo mette un bel carico a questa mia botta di allegria. Ho pochi ricordi di 6 novembre soleggiati ma ne ho tanti di piogge, temporali e nebbie. Non che mi dispiaccia troppo in realtà. Ci sono affezionata e d'altronde qualcosa vorrà dire se nel giorno in cui sono nata, il mio paesino d'origine fu invaso da vento, pioggia e fulmini. Il 6 novembre di quest'anno non ha fatto eccezione, e proprio nel momento esatto in cui avevo deciso di uscire per comprare gli ingredienti mancanti per prepararmi una torta speciale, manco a dirlo si presentano vento, nuovole nere enormi e dopo un pò un bell'acquazzone. Il risultato è stato questo: niente torta, film pomeridiano francese in costume di ben 3 ore, coperta e tè caldo... ma avevo sottovalutato una cosa: gli amici. Ed è così che alle dieci di sera suona il campanello Davide (aka Bambi) con un regalo per me... la sua torta nera appena fatta e impacchettata dentro una bella e minimal carta da disegno ingiallita ed invecchiata! Vado a prendere il liquore di cioccolato al rum che da tanto aspettava un'occasione degna, pensando che, alla fine, pochi ma buoni è sempre la cosa migliore. Grazie ancora Bambi!


P.S.: Per dovere di cronaca e per dovuta promessa a Davide, vi informo che la crepa che vedete nella torta si è formata in piccola parte durante il trasporto, e in gran parte per colpa mia mentre toglievo la torta dal vassoio per fotografarla. Comunque secondo me questo non ha fatto altro che renderla ancora più bella e rustica quindi, Davide caro, non ti preoccupare. Me ne prendo tutta la colpa... e il merito! ;-)


Dosi per : 5-6 persone    Difficoltà : facile    Tempo : 20 min + 40 min di forno
Ingredienti per l'impasto:
  • 2 uova
  • 250 gr di zucchero
  • 250 ml di latte
  • 200 gr di farina 00
  • 125 gr di cacao amaro in polvere
  • 1 bustina di lievito per dolci
Ingredienti per la crema moka :
  • 100 gr di burro
  • 100 gr di zucchero a velo
  • 2 tuorli d'uovo
  • 1 tazzina di caffè
Procedimento : 
Per l'impasto - prendete le uova e dividete i tuorli dagli albumi. Sbattete i tuorli con lo zucchero e gradualmente versare il latte. Aggiungete la farina, il lievito, il cacao e gli albumi precedentemente montati a neve. Versate il contenuto in una teglia imburrata ed infornate a 180° per 40-45 min. Quando il composto è pronto sfornatelo, lasciatelo raffreddare completamente e tagliatelo a metà.

Per la crema -
montate i tuorli e aggiungete lo zucchero a velo continuando a mescolare. Successivamente aggiungete anche il burro a temperatura ambiente e subito dopo una tazzina di caffè tiepido.

Spalmate la crema su una delle due metà del composto e adagiate sopra l'altra metà. Se la torta non viene consumata subito deve essere conservata in frigorifero per evitare l'eccesivo ammorbidimento della crema dovuto allo scioglimento del burro che contiene.


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sabato 5 novembre 2011

Chi vuole adottare un orto?

Oggi l'articolo di apertura de "L'infiltrato" toccava a me a alla mia rubrica di food, così ho pensato di dare spazio ad una iniziativa che reputo geniale ed estremamente utile: "adotta un orto a distanza"! Vi riporto l'articolo:


In Italia sta prendendo sempre più piede il fenomeno degli "orti a distanza", un progetto grazie al quale è possibile affittare virtualmente un appezzamento di terreno, farlo coltivare realmente da un contadino e poterne mangiare i prodotti. I campi sono rigorosamente coltivati biologicamente e per affittarme uno basta collegarsi al sito leverduredelmioorto.it, scegliere l'appezzamento adatto e selezionare le verdure che si desiderano far coltivare. Si possono scegliere fino a 39 differenti varietà di verdure che matureranno seguendo il ritmo delle stagioni, consentendo una copertura per tutto l’arco dell’anno. Nel sito web vengono proposte di volta in volta tutte le verdure disponibili con i diversi valori nutrizionali, le caratteristiche principali e le proprietà benefiche, e nella sezione “ricette” si possono anche trovare ricette relative a ogni specifica verdura. I prodotti dell'orto vengono consegnati direttamente a casa (compresi fiori, erbe aromatiche e frutta) e il tutto per un prezzo che varia dai 16 ai 34 euro settimanali a seconda dell'estensione del terreno scelta e delle conseguenti quantità di verdure prodotte. L'orto può essere scelto o in base alle dimensioni del proprio nucleo familiare (da 1 a 5 componenti), o in base al numero di persone che ne vorranno usufuire (se si è un gruppo) oppure in base alle dimensioni del terreno. Un terreno di 30mq produrra circa 4 kg di verdura a settimana, uno di 60mq ne produrrà 6Kg, uno di 90mq 9Kg, uno di 120mq 12 kg, e se si è un ristorante o un negozio e si vuole una superficie maggiore viene offerta anche l'opzione dell'orto a dimensione personalizzata. Oltre a mangiarne i prodotti è anche possibile visitarlo durante il week-end e vederne crescere le piante, recuperando le vecchie tradizioni e rimettendosi, anche se solo per un po', in sintonia con la natura. Questo progetto, nato nel 2009 pensando ad un pubblico attento alla qualità e alla genuinità dei prodotti, viene portato avanti durante tutto l’anno da un team di agricoltori ed esperti che lavora e controlla i terreni agricoli secondo i metodi di coltivazione tradizionali e le conoscenze locali, con impianti di irrigazione a goccia per un maggior risparmio di acqua e senza l’utilizzo di prodotti chimici e OGM. Oltre all'orto è anche possibile adottare una piccola risaia scegliendo tra riso carnaroli, riso sant'andrea e riso apollo e potendo decidere il metodo di essiccazione, il tempo di invecchiamento e la trasformazione finale. In questo modo ognuno potrà creare il proprio particolare riso che verrà impacchettato a mano in packaging personalizzati per ogni confezione. Per ora le provincie servite sono Milano, Torino, Vercelli, Biella, Novara, Casale e da pochi mesi anche Roma ma sicuramente, dato il successo che questa iniziativa da raccogliendo, si estenderà ancora.



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