mercoledì 30 marzo 2011

Risotto agli spinaci con pesto di pomodoro e anacardi


Due o tre settimane fa feci questo risotto in preda ai raptus delle ricette tricolore per i mille concorsi in tema con il 150esimo dell'unità d'Italia e anche perchè avevo il frigo pieno di buonissimi spinaci presi al mercato di San Teodoro. Alla fine per questioni di tempo ho partecipato ad un concorso solo con un'altra ricetta e queste foto sono rimaste in archivio... fino a pochi giorni fa quando per caso sono venuta a conoscenza di un'altra bella sfida a tema risotto proposta da  "L'appetito vien cucinando". Questo risotto ieri ha anche avuto l'onore di inaugurare una bella collaborazione con il giornale online "L'infiltrato", un portale di informazione libera e indipendente nato in molise e pian piano allargatosi al resto d'Italia. Per loro mi occupo della rubrica di food e in questo primo articolo scrivo riguardo ai farmer's market di campagna amica e in particolare di quello di San Teodoro a Roma.


L'articolo lo trovate a questo link.
Dato che per ovvi motivi di impaginazione non ho potuto aggiungere al pezzo tutte le foto che avrei voluto (lo sapete che di solito io pubblico più immagini che parole!) beh, le altre le pubblico qui, per chi fosse interessato e per chi fosse curioso di vedere quello che il mercato offre.


Dosi per : 4      Difficoltà : media    Tempo : 40 min
Ingredienti :
  • 350 gr di riso carnaroli
  • 800 gr di spinaci
  • 1o 2 bicchieri di latte
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • 1/2cipolla
  • brodo vegetale
  • 2 pomodori da insalata
  • 100 gr di anacardi sbacciati e tostati
  • parmigiano reggiano 
  • olio d'oliva    
  • sale      
Procedimento :
Preparate il brodo con le verdure oppure con il dado se avete fretta. Lavate e tagliate grossolanamente gli spinaci, poi metteteli in un frullatore assieme al latte e fatene una crema (potete anche utilizzare un minipimer). Gli spinaci vanno tritati crudi perchè una volta lessati perodono il 50% delle loro proprietà. In una padella grande fate dorare la cipolla affettata con un po' d'olio e aggiungete il riso per farlo tostare. Questo passaggio serve a chiuderne i pori per aumentarne la tenuta alla cottura e far sì che possa rimanere al dente senza assumere la consistenza del riso bollito. Sfumate con il vino bianco e portate a cottura versando un po' per volta il brodo, mescolando spesso e regolando di sale. Poco prima che il riso sia pronto aggiungete la crema di spinaci e mescolate. Nel frattempo tagliate a pezzetti i pomodori precedentemente spellati e versateli nel mortaio assieme agli anacardi, a del parmigiano grattugiato e ad abbondante olio. Tritate il tutto con il pestello fino a formare una crema granulosa (per chi non possedesse un mortaio e possibile tritare il tutto con un minipimer). Impiattate il risotto aggiungendo un po' di pesto al centro di ogni piatto e un filo d'olio, poi decorate con delle scaglie di parmigiano e un anacardo diviso a metà.


Con questa ricetta partecipo al contest di  L'appetito vien cucinando


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lunedì 28 marzo 2011

Sogno di una mattina d'inizio estate


Metti una domenica mattina. Metti che ti sei alzata relativamente tardi e non hai nulla in programma per la giornata. Metti anche che avresti voglia di andare a fare un pic-nic in qualche villa romana ma il tempo non sembra così d'accordo. Metti che inizi a pensare all'estate, ai suoi profumi e a quant'è bello girare per Roma a maggio. Metti che ti ricordi di avere un sacco di agrumi al fresco in balcone e che vuoi fare finta che sia già iniziata la bella stagione. Ti rimane solo di aprire il terzo casseto della cucina, tirare fuori la bottiglietta di acqua di fiori d'arancio che usi per aromatizzare i dolci e farti un succo che dovrebbe essere chiamato " il sapore di maggio".


Dosi per : 1      Difficoltà : super facile     Tempo : 5 min
Ingredienti :
  • 1 pompelmo rosa 
  • 1 arancia
  • 1/2 limone
  • 1 cucchiaino di acqua di fiori d'arancio
  • zucchero di canna (se i sapori troppo aspri non fanno per voi)
Procedimento :
Con uno spremiagrumi ricavate il succo dai 3 frutti, poi filtratelo con un colino in modo da eliminare tutta la polpa. Aggiungete l'acqua di fiori d'arancio e zucchero di canna in quantità a piacere. Mescolate bene e consumate subito (la vitamina C a contatto con l'aria piano piano svanisce, consumate il succo entro 10-15 min al massimo!)


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venerdì 18 marzo 2011

For Japan


Oggi è la giornata del silenzio dei bloggers in favore del Giappone. Per rispetto nessuno dovrebbe postare nulla in data 18 marzo 2011. Sono d'accordo sul fatto che, paragonato a quello che sta succedendo laggiù, ha poco senso in questi giorni scrivere di ricette e golosità varie ma sono convinta che stare in silenzio non aiuti nessuno. Quindi oggi scrivo lo stesso, non pubblico nè ricette nè foto, ma vi parlo di un'iniziativa che è sicuramente più utile dello stare zitti in un blog. L'iniziativa si chiama  "For Japan with love" ed è una raccolta fondi organizzata da bloggers destinata all’acquisto di shelterbox. Per chi non lo sapesse, lo shelterbox è un contenitore in plastica resistente che misura 84x60x57 cm, pesa 50-60 Kg e, una volta svuotato del suo contenuto, può essere utilizzato come serbatoio per liquidi con una capienza di 185 litri oppure come tavolo o recipiente per conservare alimenti. Lo shelterbox contiene i seguenti materiali di prima necessità per 10 persone: 4 sacche-serbatoio per l’acqua da 8 e 20 litri, una tenda di 17 mq, un fornello a gas, 10 sacchi a pelo, un set di utensili da cucina (piatti, pentole, posate, tazze, bicchieri), utensili vari (cacciavite, pinze, martello, pala, ecc), matite colorate e materiale per la scuola per i bambini, una corda di nylon da 50 metri, 4 teli impermeabili, 10 ponchos, 180 compresse sufficienti a potabilizzare l’acqua per 10 persone per 6 mesi, reti antizanzare e altro materiale, come una radio o una torcia elettrica, può essere inserito a seconda delle esigenze. Durante l’assemblaggio ogni Shelter Box viene numerato, immagazzinato per la spedizione e chi sponsorizza viene informato del numero identificativo in modo da sapere la destinazione finale che risulta sul sito internet. Il costo di ogni Shelter Box completo è di 1000 dollari. Il progetto Shelter Box è stato concepito e sviluppato nel 2000 da Tom Henderson con lo scopo di provvedere, con un contenitore di emergenza, alle prime necessità delle vittime di disastri prevalentemente naturali (tsunami, terremoti, uragani, inondazioni, eruzioni vulcaniche ma anche conflitti armati). Spero che molti di voi aderiscano e pubblicizzino l'iniziativa inserendo nei loro blog la locandina che ho messo sopra e questo link. Se non avete un blog potete pubblicizzarla su facebook, twitter o dovunque altro vogliate.


Riguardo a questa immane tragedia mi sento di dire delle cose che magari alcuni potranno trovare ciniche e fredde ma è quello che penso e questo è il mio blog. Gli eventi naturali che provocano catastrofi ci sono sempre stati e sempre ci saranno perchè, qualunque cosa noi possiamo fare per trattarla male e distruggerla, la natura sarà sempre più grande e più forte noi. Il Giappone è il paese simbolo dei terremoti e degli tsunami quindi il fatto che ne sia stato vittima non mi stupisce, anche se ovviamente il dispiacere per tutte quelle persone e per i luoghi colpiti rimane. Quello che mi fa rabbia è tutto quello che sta succendendo con le centrali nucleari. Se gli eventi naturali sono fuori dal nostro controllo e non dipendono da noi, al contrario il nucleare dipende dall'essere umano in tutto e per tutto ed inoltre può provocare danni ben maggiori sia per gravità che per dimensioni rispetto anche ad un potentissimo terremoto come questo. E' come se l'uomo non volesse imparare dai propri errori (Chernobyl), è come se chi vota si al nucleare, e sopratutto chi lo propone, pensasse che tanto il rischio che succeda qualcosa è talmente basso che non valga la pena preoccuparsene sopratutto se paragonato ai benefici (guadagni) che ne derivano. Inoltre penso che prendere quello che sta succedendo  come ulteriore riprova che il nucleare è sbagliato, non sia un modo di sfruttare le sofferenze dei giapponesi a scopo politico o per indirizzare un referendum, ma piuttosto un modo per cercare di far capire, a chi ancora non l'ha capito, cosa è veramente importante e cosa no, qual'è la strada giusta da seguire e quale quella sbagliata da abbandonare. Penso che il disastro più grande a cui potrebbe portare questa situazione (che spero non accada anche se ormai sembra il contrario) era del tutto evitabile se un paese come il Giappone che sa di essere la nazione con più alto rischio di terremoti al mondo, avesse tenuto conto di questo prima di costruire delle centrali nucleari. E' ancora più assurdo che abbiano deciso di costruirle se pensiamo che sono stati i primi ad aver provato sulla loro pelle la potenza di una nucleare (Hiroshima) e a quanto pare nemmeno questo è bastato. La cosa grave è che le decisioni che prendono solo alcune persone (chi è al potere o chi vota favorevolmente) poi si ripercuotono non solo su di loro, ma anche su tutti quelli che erano invece contrari e su tutti quelli che non erano nemmeno stati interpellati (vedi i non Giapponesi) perchè un problema ad una centrale nucleare non ricade solo sullo stato che l'ha costriuta ma su metà del pianeta. Quando negli uomini l'esperienza e l'imparare dagli errori passati riuscirà a sovrastare la voglia di soluzioni veloci e proficue?

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martedì 15 marzo 2011

Penne alla vodka con semi di papavero


Le penne alla vodka sono un piatto che ricordo fin dall'infanzia ma ho inziato a mangiarlo relativamente da poco. Quando ero piccola c'era un ristorante nel mio paese famoso proprio per questo piatto e i miei genitori lo frequentavano spesso e volentieri. Ogni volta andavamo in gruppo assieme ad altri amici di famiglia e si ordinavano sempre teglie e teglie di penne. Io però ero l'eccezione della tavolata, quella che aveva sempre un piatto apparte (di solito tortellini panna e prosciutto) perchè la loro versione delle penne alla vodka comprendeva gamberetti e prezzemolo e io crostacei e molluschi non li ho mai potuti digerire. Fin da neonata stavo male al solo odore degli omogeneizzati al pesce e quando insistevano nel farmeli mangiare state sicuri che passavo un giorno col mal di pancia. Però quelle teglie mi incuriosivano, così profumate e fumanti e un giorno di qualche mese fa il mio ragazzo me le ha riportate alla mente dicendo: "perchè stasera non ci prepariamo la pasta alla vodka? è tanto che non la mangio" ... allora ho pensato ad una versione più "carnivora" e ammetto anche più pesante, sostituendo i gamberetti con la pancetta e il prezzemolo con i semi di papavero che avevo in dispensa. Il risultato è stato buono e il mio ragazzo non ha affatto protestato, anzi ha spazzolato tutto!


Dosi per : 2      Difficoltà : facile     Tempo : 20-30 min
Ingredienti :
  • 200gr di penne
  • 1/2 barattolo di passata di pomodoro
  • 50 gr di pancetta tesa affumicata
  • 3 bicchierini di vodka
  • 80 gr di panna da cucina
  • olio d'oliva
  • sale
  • una manciata di semi di papavero
Procedimento : 
Tagliate la pancetta a listarelle e fatela rosolare con un po' d'olio. Quando diventa dorata aggiungete un bicchierino di vodka e fate evaporare a fuoco alto. Unite la passata di pomodoro e lasciate cuocere a fuoco basso. A metà cottura del sugo aggiungete il secondo bicchierino di vodka. Nel frattempo cuocete le penne in acqua salata e scolatele al dente. Quando il sugo è pronto aggiungeteci la pasta, la panna, l'ultimo bicchierino di vodka e i semi di papavero e girate tutto sul fuoco per un minuto. Se volete potete impiattare spargendo altri semini sopra le penne e decorare il piatto con dei ciuffetti di panna da cucina montata precedentemente (mi raccomando usate la panna da cucina non quella zuccherata e già montata per fare i dolci!).
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domenica 13 marzo 2011

Spaghetti alla "Lilli e il vagabondo"


Da qualche settimana avevo da parte queste foto fatte durante una cena col mio ragazzo ma non mi decidevo mai a postarle. Oggi si è proposta casualmente l'occasione perfetta, anzi due! La prima è l'iniziativa di una collega foodblogger che, alla faccia dei leghisti, ha pensato ad un modo alternativo per festeggiare i 150 anni dell'unità d'Italia : raccogliere foto e ricette che rappresentino il tricolore e la nostra nazione. La seconda è il contest di  "la cucina di Antonella" nel quale verrà votata la ricetta più bella e italiana! E allora eccomi qua a scrivere di questa pasta che è il simbolo indiscusso del bel paese e che ha fatto innamorare anche due protagonisti di un caro e vecchio cartone Disney. Per rendere il tutto ancora più italiano c'è da dire che le polpette erano state gentilmente donate dalla mamma del mio ragazzo, impacchettate nella  borsa frigo da viaggio (piena anche di altro svariato cibo) da fargli riportare a Roma. Questo penso sia un classico di tutte le mamme i cui figli vivono in un'altra città : ogni volta che si ritorna a casa si viene piacevolemte riempiti di cibo del luogo o fatto in casa da riportare nel viaggio di ritorno.


Dosi per : 2      Difficoltà : facile     Tempo : 40 min
Ingredienti :
  • 200gr di spaghetti
  • 1 barattolo di passata di pomodoro
  • cipolla
  • 5 polpettine della mamma di Paolo - voi o ve le fate o le chiedete alle vostre mamme! ;-)
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • olio d'oliva
  • sale
  • un pizzico di peperoncino
  • parmigiano reggiano 
  • qualche foglia di basilico
Procedimento : 
Innanzitutto dovete occuparvi delle polpette quindi, se non le avete avuto in dono, dovete farvele! Non sto a mettere la ricetta delle polpette perchè ognuno ha la sua versione: c'è chi usa vari tipi di carne, chi un tipo di carne sola con l'aggiunta della mortadella, chi ci aggiunge un uovo, chi ci aggiunge una patata, chi la mollica di pane imbevuta nel latte, chi il prezzemolo...insomma, fatevi le polpette come più preferite (un po' speziate è  meglio) e fate solo attenzione a farle piccole e tonde, non larghe e piatte. Fate un soffritto di cipolla con olio abbondante e cuoceteci le polpette facendole sfumare con un po' di vino bianco. Quando sono quasi pronte ma non ancora del tutto, versate la passata di pomodoro, aggiungete un po' di sale  e di peperoncino e portate il tutto a cottura a fuoco bassissimo. Come sapete tutti, il sugo più lo fate stare sul fuoco più è buono quindi per non farlo stringere o bruciare giratelo spesso aggiungendo magari un po' d'olio e un po' di acqua calda. Nel frattempo cuocete gli spaghetti e scolateli un po' al dente e quando il sugo è pronto ripassateli nella padella mantecando con del parmigiano grattugiano. Aggiungere alcune foglie di basilico lavate e pulite.                                               
P.S.: se qualcuno si è chiesto perchè in una ricetta con dosi per 2 abbia messo un numero dispari di polpette...beh, la risposta è perchè così alla fine ci si ritrova con il dilemma "chi prende l'ultima polpetta?" e magari o ve la dividete col vostro partner che fa tanto degna conclusione di una cenetta romantica, oppure uno dei due decirà di sacrificarsi per l'altro come fa Biagio per Lilli!

Con questa ricetta partecipo al contest di "La cucina di Antonella"
e alla raccolta di Gikitchen
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giovedì 3 marzo 2011

Mousse allo yogurt greco con miele di castagno e frutta secca


Oggi pomeriggio sono rimasta sempre a casa  e per colpa di questo tempaccio che non mi fa vivere tranquilla da giorni, sentivo il bisogno di qualcosa che mi tirasse su il morale. Così mi sono buttata su una bella merenda nutriente, sana e che mi ricorda tanto la Grecia e il sole: yogurt greco, miele e frutta. Sono una grande fan della cucina greca ed in primis del loro yogurt. Ogni volta che lo trovo al supermecato non resisto e ne compro svariati vasetti. Data la stagione l'ho voluto abbinare a della frutta secca che avevo in casa  (noci e mandorle). Ho preso il miele di castagno per due motivi: innanzitutto perchè è un tipo di miele che non cristallizza e rimane sempre liquido (il che è perfetto per usarlo anche a scopo decorativo facendolo colare con un dosa-miele) e poi perchè è il più amaro tra tutte le varietà esistenti (amaro sempre per quanto può essere amaro un prodotto composto da 3 tipi di zuccheri!). Il sapore decisamente particolare e l'odore intenso che ricorda quello del legno non lo rendono adatto a dolcificare, ma piuttosto a insaporire o aromatizzare o, meglio ancora, al consumo tale e quale sul pane o con il burro. E'  perfetto per abbinamenti da degustazione, assieme a formaggi stagionati come il parmigiano o con carni forti. In questo caso l'ho scelto perchè non volevo creare una mousse troppo dolce ma piuttosto mantenere un minimo dell'amarognolo e dell'aspro tipici dello yogurt magro.


Dosi per : 1 coppetta      Difficoltà : facilissima    Tempo : 5 min
Ingredienti :
  • un vasetto di yogurt grego da 150 gr
  • 50 ml di panna non zuccherata
  • 2 cucchiai di zucchero a velo
  • 2 noci
  • 6 mandorle
  • miele di castagno
Procedimento :
Montate la panna con lo zucchero senza renderla troppo ferma, aggiungete lo yogurt e mescolate con cura. Tritate i gherigli delle noci e metà delle mandorle. Versate nella coppa metà della mousse, metà del trito di noci e mandorle e fate colare un po' di miele. Coprite con l'altra metà della mousse e decorate con il restate trito,le mandorle intere e altro miele fatto scendere a filo.

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martedì 1 marzo 2011

Risotto agli asparagi con zafferano e speck

 

E' da qualche week end che non perdo occasione di andare al mercato della Coldiretti di Roma. Si vendono solo prodotti bio delle campagne laziali e ogni volta trovo qualcosa di diverso che attira la mia attenzione. Questa domenica avevano degli asparagi belli, piccolini e verdissimi, e ho deciso di farli finire in una versione più ricca del risotto alla milanese. Quando devo fare un risotto particolare uso sempre il carnaroli della Riseria delle Abbadesse, un'azienda di un piccolo paesino veneto famoso nel mondo per i chicchi bianchi che vi si coltivano. Oltre ai classici tipi di riso vendono anche delle qualità speciali come il nero venere, il selvatico canadese e l'integrale rosso. Ho il piacere di averli tutti in dispensa e spero di mostraveli presto trasformati in qualche piatto degno della loro particolarità! Per adesso accontentatevi di un risotto italiano del nord, che starebbe benissimo accompagnato con un Gewürztraminer (per chi non lo conscesse è un ottimo vino bianco dell'Alto Adige).


Dosi per : 2      Difficoltà : media    Tempo : 45 min
Ingredienti :
  • 180 gr diriso carnaroli
  • 150 gr di asparagi
  • 50 gr di speck
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • una noce di burro
  • 1 bustina di zafferano
  • sale
Procedimento :
Eliminate la parte più dura del gambo degli asparagi e lavateli. Dato che le punte hanno un tempo di cottura molto minore dei gambi, per lessarli potete procedere in due modi :                                                       1 - pareggiate gli asparagi, legateli a mazzetto e lessateli in una pentola stretta a bordo alto in acqua salata bollente, con le punte rivolte verso l'alto e tenute fuori dall'acqua. Coprite la pentola in modo che le punte si lessino col vapore e cuocete finchè gli asparagi non risulteranno teneri ma piuttosto sodi.                                                                2 - Dividete le punte dai gambi e lessate le due parti separatamente in acqua salata in due pentolini diversi tenendo conto dei differenti tempi di cottura.                                                                             Scolate gli asparagi tenendo da parte l'acqua di cottura che userete al posto del solito brodo di verdure per cuocere il riso. Tagliateli a pezzetti ma lasciate integre le punte per la guarnizione finale. In una padella fate rosolare lo speck tagliato a striscioline con il burro. Aggiungete poi il riso e fatelo tostare. Sfumate con il vino bianco e  aggiungete gli asparagi (senza le punte). Portate a cottura il risotto versando un po' per volta l'acqua di cottura degli asparagi, mescolando spesso e regolando di sale. Quando il riso è quasi cotto aggiungete all'ultimo mestolo di acqua che userete lo zafferano e versatelo nella padella. Impiattate decorando con le punte degli asparagi lasciate da parte.

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