venerdì 23 dicembre 2011

Il cacao e le delizie della pasticceria Falicetto


Ormai il Natale è arrivato ed io sono in partenza per la marchigiana terra natia. In questi giorni quasi tutti i blog del settore postano ricette di panettoni, consigli per il menù della vigilia e foto di alberi decorati... beh io no, non mi va, tanto lo fanno già tutti gli altri. Io durante le feste non cucino, mangio le cose che prepara mia mamma (cappelletti in brodo di cappone uber alles!) e raramente scrivo post quindi non aspettatevi un gran movimento da queste parti per le prossime due settimane.


Oggi volevo semplicemente mostrarvi un lavoro che ho fatto circa un mesetto fa, e direi che siamo comunque in tema perchè quale miglior periodo per ammirare, parlare ed abbuffarsi di cioccolato se non questo? La "Pasticceria Falicetto" di Piacenza mi ha commissionato le foto per il catalogo dei loro prodotti ed io ho accettato con moooolto piacere dato i meravigliosi soggetti in questione. I dolci che vedete sono preparati dal maestro cioccolatiere Aldo Scaglia con una grande attenzione nella scelta delle materie prime ed in particolar modo del cacao (del quale potete vedere le fave e le bacche qui sotto).


Io personalmente ne sono rimasta affascinata perchè non avevo mai avuto il piacere di vedere dal vivo il cacao così come si trova in natura...e vorrei farvi notare che il fondo marrone di queste foto non è carta nè stoffa ma finissimo cacao in polvere!


Alla fine della sessione fotografica la gentillisima signora Grazia Pellegrini che si occupa della pasticceria assieme a suo marito, mi ha donato alcune di queste bontà che hanno reso più piacevole il lungo e noioso viaggio di ritorno a Roma. In particolar modo ho apprezzato i "piacerini", cioccolatini composti da cioccolato fondente e liquore, avvolti da un incarto rosso e bianco (colori tipici di Piacenza e guarda caso anche i miei due colori preferiti) e accompagnati da un foglietto che riporta un detto in dialetto piacentino. Se state scorrendo il post per cercarli tra le foto mi dispiace ma rimarrete delusi... questi non li ho dovuti fotografare ma solo mangiare! ;-)


Per dovere di cronaca e perchè so che tutti ve lo state chiedendo, la meravigliosa torta della prima foto è alla gianduia... e no, quella non me la sono mangiata.


Vi lascio con qualche altra foto di tartufini neri, bianchi, onde al cacao e bontà varie. Ringrazio ancora Grazia Pellegrini e Aldo Scaglia  per avermi proposto questo lavoro, la signora Monica Maj per avermi contattata e per aver apprezzato così tanto le mie foto, e la simpatica Allegra per l'aiuto e la compagnia.


Vi auguro dei veloci ultimi giorni di lavoro e dei buoni preparativi per l'abbuffata finale.

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lunedì 19 dicembre 2011

Eventi pastiferi & Bollicine d'Italia 2012


Giovedì e venerdì scorso ho partecipato a quelli per me sono stati gli ultimi due eventi a tema food del 2011. Il primo, Eventi Pastiferi, era una cena al ristorante del Radisson Blu es. Hotel nella quale Alessandro Fabbri (chef dell'hotel) e Beatrice Segoni (chef del Borgo San Jacopo), si sono cimentati unicamente con la pasta dell'azienda "La Campofilone" in un menù che variava dal primo al dolce. Il secondo invece era la presentazione della guida 2012 del Gambero Rosso delle migliori bollicine italiane. Eventi pastiferi è stato un evento abbastanza ristretto, con invitati serviti in tavolate a lume di candela all'ultimo piano di un albergo di design con vista sulla città. L'evento è stato introdotto da Carlo Vischi (che ringrazio molto per avermi invitata) e tra una portata e l'altra sono intervenuti Enzo Rossi, il titolare de La Campofilone, e i due chef. La serata era a tema marchigiano dato che sia la pasta che la chef Segoni provengono dalla mia stessa regione. E' stato un piacere conoscere Enzo Rossi, simpatico e vivace imprenditore, orgogliosissimo dei suoi prodotti, che conoscevo solo di fama. Nella mia zona è famoso per aver provato a vivere con la paga di uno dei propri operai  e per aver deciso, una volta visto che i soldi non bastavano ad arrivare a fine mese, di aumentare lo stipendio a tutti i dipendenti. Il menù è stato questo: 
- zuppa di porri e maltagliati con burrata, coda di rospo al lardo e funghi in tempura (Beatrice Segoni)
- strozzapreti con ragù di piccione, croccante di pecorino di Pienza e riduzione al Sangiovese (Alessandro Fabbri)
-  guancetta di vitello con salsa al miele di castagno e tortino di pappardelle cacio e pepe (Beatrice Segoni)
-  millefoglie di sfoglia all'uovo con crema agli agrumi e cardamomo e salsa al vin santo (Alessandro Fabbri)
Ho apprezzato molto le due portate della chef marchigiana, in particolar modo la prima, mentre quelli dello chef dell'hotel mi hanno un po' deluso. Il dessert aveva una crema dal sapore ottimo ma gli strati di sfoglia all'uovo erano troppo compatti e tosti, e i frutti di bosco in fondo al bicchiere erano anonimi ed insapore. La serata è stata decisamente formale in confronto al più rilassato evento del Gambero Rosso...beh, quando si tratta di bere bollicine è normale che la situazione si "sciolga" un po'.


Il settore della spumantistica nel panorama dell'enologia italiana si sta rivelando sempre più importante ed è di grande attrattiva sia per i consumatori che per i produttori. Ormai si producono ottimi spumanti in ogni regione d’Italia ma primeggiano come sempre le bollicine dell’Asti, seguite dal Valdobbiadene Superiore e dal metodo classico di Alta Langa, Franciacorta, TrentoDoc e Oltrepò Pavese. Ospite della serata è stato uno dei maestri cioccolatieri della scuola del cioccolato Perugina, che ha mostrato come realizzare in diretta alcune delle delizie di questa azienda. Io personalmente ho fatto bottino di baci, tre re e lastre di cioccolata all'arancia, mentre durante la serata mi sono ingozzata di cioccolatini ripieni di crema al cioccolato bianco (quelli che vedete in fase di preparazione nella prima foto). A queste dolci bontà ho abbinato quello che per me è stata la scoperta dell'evento, uno spumante dolcissimo dal nome decisamente ispirante: "Fior d'arancio dolce Colli Euganei" della cantina La Montecchia. Tra gli spumanti secchi invece ho apprezzato il "Cartizze Dry" della cantina Carpenè Malvolti e il già conosciuto Franciacorta Ferghettina che hanno accompagnato il piatto salato offertoci e composto dalle solite e meravigliose mozzarelline di bufala e ricotta del caseificio campano Barlotti, da una tartarre e un carpaccio. In totale erano presenti per essere degustati ben 48 diversi spumanti e, a fine evento, hanno anche portato alcuni panettoni giganti de "Le tre marie", pandori classici e al cioccolato e due diversi tipi di torrone.


Questo è l'elenco delle bollicine che sono state premiate con i "tre bicchieri":
Piemonte
Alta Langa Brut Zero Cantina Maestra Ris. ’05 Serafino
Lombardia
Franciacorta Brut Cellarius 2007 Berlucchi & C.
Franciacorta Cuvée Annamaria Clementi 2004 Ca’ del Bosco
Franciacorta Extra Brut 2007 Ricci Curbastro
Franciacorta Extra Brut 2005 Ferghettina
Franciacorta Extra Brut Vintage Ris. 2005 La Montina
Franciacorta Gran Cuvée Pas Operé 2005 Bellavista
Franciacorta Nature 2007 Gatti
Franciacorta Pas Dosé R. D. 2006 Cavalleri
Franciacorta Satèn Soul 2005 Contadi Castaldi
OP Brut Cl. Classese 2004 Monsupello
OP Pinot Nero Brut Cl. 1870 2007 Giorgi

Trentino
Trento Balter Ris. 2005 Balter
Trento Brut Altemasi Graal Ris. 2004 Cavit
Trento Brut Domini 2007 Abate Nero
Trento Brut Methius Ris. 2005 Dorigati
Trento Brut Ris. 2006 Letrari
Trento Extra Brut Perlé Nero 2005 Ferrari

Veneto
Cartizze V. La Rivetta 2010 Villa Sandi
Conegliano Valdobbiadene Brut Rive di Col San Martino
Cuvée del Fondatore Graziano Merotto 2010 Merotto
Valdobbiadene Extra Dry Gisutino B. 2010 Ruggeri & C.


Questi invece i super premiati tra i migliori per qualità, tipicità e aderenza al terroir:
Valle d’Aosta – Piemonte
Valentino Brut Zero Ris. ‘01 Podere Rocche dei Manzoni
Riserva Coppo Brut ’06 Coppo

Lombardia
Franciacorta Extra Brut Boschedòr ‘07 Bosio
OP Pinot Nero Brut Cl. Fiamberti

Trentino
Trento Mach Riserva del Fondatore ‘06 Istituto Agr. Prov.le San Michele All’Adige
Alto Adige
A.A. Spumante Comitissa Brut Ris. ‘07 Lorenz Martini
Veneto
Valdobbiadene Brut V. della Riva di S.Floriano Nino Franco
Valdobbiadene Desiderio Dry ’10 Angelo Bortolin

Friuli Venezia Giulia
Pittaro Brut Et. Oro ’03 Vigneti Pittaro
Marche
Verdicchio dei Castelli di Jesi Spumante Brut
Ubaldo Rosi Ris. ’05 Colonnara


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sabato 17 dicembre 2011

Risotto al blue stilton con noci e miele di castagno per il mio primo blogcompleanno


Il mio blog è giovanissimo e oggi compie il suo primo anno di vita. Lo aprii esattamente il 17 dicembre dell'anno scorso, un venerdì, contro ogni atto scaramantico (in realtà non mi ero nemmeno accorta del fatto che fosse un venerdì 17 quando ho iniziato a scrivere!). Comunque, a riprova che a me delle fortune, sfortune, sfighe e scaramanzie varie non mi importa proprio niente, questo numeretto mi ha portato bene perchè devo dire che nell'anno appena trascorso il blog è stato apprezzato, è cresciuto, mi ha permesso di fare esperienze nuove, di conoscere gente interessante e di iniziare belle collaborazioni. Come ogni compleanno che si rispetti ci vorrebbe una torta... e invece no, niente dolce, perchè oggi ceno da sola, ho la casa tutta per me e dopo 2 settimane di commissioni dolciarie mi sono momentaneamente rotta di preparare dessert vari (lo avreste mai detto?). Mi concedo uno dei miei tanto amati risotti, quello più ignorante, supercalorico ed invenale. L'ingrediente principale è forse il mio formaggio preferito in assoluto, il Blue Stilton, che mi sono autoregalata in un pezzetto da due etti di ben 13 euro (mortacci quanto costa!). Lo stilton viene dall'Inghilterra e quasi tutti gli italiani lo paragonano al gorgonzola per via delle muffette grigiastre che hanno in comune... ma vi prego non osate dirmi in faccia che hanno lo stesso sapore altrimenti sarei in grado di uccidere.


Gli inglesi usano mangiarlo a fine pasto accompagnato da un bicchiere di porto. L'Inghilterra non è famosa per la sua produzione di formaggi, i primi in questo siamo noi italiani e i francesi, ma in questo caso vale proprio il detto "poco ma buono" perchè lo stilton è eccezionale ed ha anche avuto l'onore di ricevere il P.D.O. (l'equivalente europeo del nostro D.O.P.). Per essere definito tale, lo stilton dev'essere prodotto unicamente nelle tre regioni del Derbyshire, del Leicestershire e del Nottinghamshire con latte locale pastorizzato, non dev'essere pressato e deve avere delle venature grigio-bluastre che partono a raggera dal centro della forma cilindrica. Per la creazione della crosta viene fatto riposare circa sei settimane dopo di che è pronto per essere bucato con speciali puntine di acciaio inossidabile in modo da permette all’aria di entrare e creare le famose venature blu. Dopo nove settimane di maturazione il formaggio è pronto ed ogni forma pesa circa 8 kg. Esistono solo sei caseifici al mondo autorizzati a produrre lo Stilton e per farne una sola forma servono ben 78 litri di latte. Esiste anche lo Stilton bianco, prodotto nello stesso modo di quello blu ma senza praticare i fori evitando così la formazione delle muffe. Risulta molto più cremoso, meno piccante, e viene utilizzato come ingrediente per alcuni dolci. 


Dosi per : 1 (questa volta l'ho preparato solo per me!)
Difficoltà : facile    Tempo : 30 min
Ingredienti :
  • 80 gr di riso carnaroli
  • 1 spicchio d'aglio
  • 4-5 noci
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • 60-70 gr di blue stilton
  • brodo vegetale
  • 1 cucchiaino di miele di castagno
  • olio d'oliva    
  • pepe     
Procedimento :
Preparate il brodo con le verdure oppure con il dado bio se avete fretta. In una padella scaldate l'olio con l'aglio per qualche minuto, poi togliete l'aglio e aggiungete i gherigli delle noci tritati grossolanamente. Dopo 1-2 minuti aggiungete il riso e fatelo tostare per qualche altro minuto. Sfumate con il vino, salate, pepate ed iniziare ad aggiungere il brodo bollente. Versate il brodo un po' alla volta e fatelo assorbire. 2 minuti prima della fine cottura del riso, aggiungete lo stilton tagliato a cubetti e fatelo fondere completamente. Impiattate e con un cucchiaino fate colare sopra ad ogni piatto un po' di miele di castagno.

Vi lascio con il link all'ultimo post di un blog che seguo da un po' e che trovo molto interessante. In questo post c'è una sorta di guida per capire verso quale tipo di formaggio si è più orientati, a seconda degli odori e dei sapori che preferiamo... mi sembra una cosa ottima per chiudere questa ricetta. Buon formaggio a tutti!


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giovedì 15 dicembre 2011

Open Kitchen magazine - dicembre 2011


Ho il piacere di annunciarvi che oggi è uscito il numero di dicembre di "Open Kitchen magazine"! Oltre all'uscita autunnale, ho collaborato con loro anche per il magazine in versione invernale e festiva contribuendo con un articolo con foto sui candy cane e sulla loro origine. Ringrazio molto la redazione per aver scelto una delle mie foto come copertina e spero che questa edizione dedicata alle feste possa darvi spunti utili per le vostre preparazioni. Open kitchen magazine è sempre a portata di click, quando vorrete sfogliarlo vi basterà andare sul sito e visionarlo oppure scaricarlo direttamente da qui per averlo a disposizione in ogni momento. Mi trovate a pagina 23 e 24. Golosa lettura a tutti!


Vi lascio con le foto del set che ho preparato per questo articolo...






... e con un video che mostra come vengono realizzati i dolcetti di Natale più famosi del mondo.




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martedì 13 dicembre 2011

Millefoglie monoporzione alla crema chantilly e frutti di bosco


Questa ricetta non è niente di nuovo o particolare, solo un dolce semplice e goloso per chi come me ama i frutti di bosco così come sono, dolci e un po' asprigni allo stesso tempo. Non è il loro periodo, è vero, ma dato che li adoro e penso che in particolar modo sotto Natale siano pefetti nelle loro varie tonalità di rosso, quest'estate ne avevo prudentemente fatto una bella scorta comprandone in gran quantità al mio caro mercato di S.Teodoro e congelandoli in freezer imballati come piccoli gioielli.


Questa millefoglie segna l'inizio di una collaborazione, quella con il sito "Ricette per cucinare" per cui sto preparando sia ricette su commissione che altre di mia scelta. Questa in particolare è stata inserita nel contest per i dessert di Natale e la potete trovare qui.  Per loro ho in programma una serie di torte dall'elevatissimo contenuto calorico perchè, come sapete, a me della linea e delle ricette light non è mai interessato granchè e perchè in inverno sotto periodo festivo bisogna assolutamente coccolarsi.


Dosi per : 5-6 persone      Difficoltà : facile     Tempo : 40 min
Ingredienti :
  • 300 gr di pasta sfoglia 
  • 4 tuorli d'uovo
  • 100 gr di zucchero
  • 40 gr di farina
  • 400 ml di latte 
  • 1 bacca di vaniglia
  • 150 ml di panna fresca zuccherata da montare
  • 150 gr di frutti di bosco
Procedimento : 
Prima di tutto preparate le crema: montate i tuorli con lo zucchero fino ad avere un composto spumoso e omogeneo. Poi versate il latte a filo precedentemente aromatizzato a caldo con i semi della vaniglia, e la farina setacciata. Mescolate bene e mettete tutto su una pentola a fuoco basso facendo cuocere per una decina di minuti mescolando continuamente. Fate raffreddare la crema e nel frattempo montate la panna. Quando la crema sarà completamente fredda aggiungete la panna mescolando dal basso verso l'alto con un cucchiaio. Ora che la chantilly è pronta stendete la pasta sfoglia il più sottile possibile fino ad ottenerne 3 strati della stessa misura. Bucherellate la pasta con una forchetta e cuocete i tre strati in forno a calore medio per 20 minuti (se avete un forno a gas girate gli strati a metà cottura e fate attenzione a non bruciarli). Togliete dal forno e lasciate raffreddare. Con un coltello rifinite i bordi della sfoglia e ritagliate dei quadrati. Sistemate uno dei quadrati di sfoglia direttamente sul piatto, spalmatelo di crema e aggiungete alcuni frutti di bosco. Appoggiate sopra un secondo quadrato di sfoglia e spalmate altra crema. Aggiungete altri frutti di bosco. Ora adagiate sulla torta un terzo quadrato. Spolverate con lo zucchero a velo e decorate con altri frutti di bosco. Infine se volete potete far colare sopra a tutto un po' di salsa alle fragoline di bosco. Preparare più porzioni fino ad esaurimento della crema e della sfoglia.




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sabato 3 dicembre 2011

Per Officina di Cucina, per Chiara e Claudia, per Genova

 
Ultimamente mi sono ritrovata a chiedermi "ma è possibile che l'Italia non riesca più a reggere qualche giornata di forte pioggia?" In soli due mesi sono successi disastri e tragedie in tutta la penisola (prima le cinque terre, poi Roma, poi Genova e infine Messina). Ogni volta che arrivano nuvole nere c'è da aver paura, nemmeno vivessimo tutti in palafitte precarie ai lati dei fiumi... oppure si? Ecco, forse si, nel senso che è come se lo fosse. Ci hanno distrutto preventivamente le città, le case, le strade, i posti più belli, i paesaggi, con l'abusivismo edilizio degli anni '70 fino ad oggi e questo ora si fa sentire, anche con due gocce d'acqua in più. Ci sono nazioni in cui piove per mesi di fila e noi invece qui a morire per due gocce d'acqua. Tutto questo mi fa rabbia, vuoi perchè i miei studi di architettura e di urbanistica mi hanno insegnato che non ci vuole poi molto sforzo a costruire in modo "giusto", vuoi perchè vedo ancora acquedotti romani vecchi di millenni  resistere a tutto e funzionare tutt'oggi senza li minimo problema.  In tutto questo mio sentimento di odio una cosa mi ha fatto calmare un po': vedere che nel web qualcosa si muove, qualcosa di grande. E la storia inizia appunto a Genova, nel ristornate "Officina di cucina" di Chiara e Claudia. Chiara ha un blog nel quale parla di cucina, della sua passione e delle cose che preparara, un po' come me, un po' come altri, ma lei ad agosto era riuscita a fare qualcosa in più con la sua amica Claudia: aprire un ristorantino, piccolo, bianco, con una parete piena di bei libri da consultare, uno di quei posti che al solo veder le foto ti danno l'idea di riservatezza e accoglienza.


Però a meno di 3 mesi dall'apertura, a Genova succede quel che ormai sappiamo tutti, il grande frigo della cucina del ristorante le cade quasi addosso e in poche ore tutti gli sforzi e i soldi investiti in questo progetto se ne vanno a finire nel fango. Pubblica un post con le foto del locale ormai disastrato e le commenta unicamente con queste parole: "Sogno, impegno, passione, entusiasmo, lavoro. Paura, impotenza, rabbia, sconforto, frustrazione, demoralizzazione, debolezza, stanchezza, sfinimento." E qui il web (che non è poi così "virtuale" come si continua a dire ma che è invece composto da persone "reali") si è messo in moto. Alcune blogger hanno avuto l'idea di aprire un gruppo su facebook per scambiarsi idee sul come poter fare qualcosa, altre hanno scritto dei post nei loro blog (come sto facendo io adesso) per chiedere a chi può di contribuire e in poco tempo la cosa è diventata grandissima. Tantissimi hanno aderito, hanno sparso la voce e le idee sono arrivate. Innanzitutto chiunque voglia può fare un versamento, di qualsiasi cifra, a:
IBAN: IT86T0617501410000001648580
Intestato a: OFFICINA DI CUCINA S.N.C. FONDI ALLUVIONE 2011 NEGOZIO
Banca Carige – Swift Code: CRGE IT GG 110
ma la cosa più bella è che tanti si sono attivati in altri modi ancora più utili. Nel gruppo ci si sono divisi i compiti per reperire materiali e alimentari vari da poter inviare al fine di far rimettere in moto il ristorante. Chi aveva conoscenze e agganci vari li ha fatti fruttare e il risultato è che le ragazze si sono ritrovate con chi si è occupato per loro di reimbiancare i muri, di sistemare le porte, di pulire e rilucidare il pavimento del locale,  di trovare un produttore di sedie che accettasse di donarle gratuitamente, di trovare sponsor che donassero le attrezzature da cucina, forniture di farina, pasta, riso, zucchero, formaggi, vino, olio, caffè, pomodoro, tè, spezie, cioccolata, bicchieri, piatti, e altro ancora. Qui e qui potete vedere con precisione tutto quello che è stato reperito e potete trovare altre info per attivarvi anche voi. Se pensate di poter offrire altro aiuto concreto rimediando materiale, o anche aiuti manuali e tecnici, contattate il gruppo facebook senza chiedere alle due dirette interessate. E' bene coordinare  gli aiuti senza invadere la privacy di Chiara e Claudia che hanno già molto da fare. Dato che nel ristorante erano presenti molti libri che ovviamente non sono più utilizzabili, si è pensato anche di rimediare a questo aspetto, quindi chiunque di voi abbia contatti con case editrici o librerie, si faccia vivo per chiedere vere e proprie donazioni in libri (nel gruppo facebook c'è un'elenco completo dei libri che Chiara e Claudia possedevano in modo da poter richiedere l'invio di quegli specifici testi).


Non è finita qui, le idee come vi dicevo sono state tante e non si sono limitate agli aiuti materiali di cui vi ho parlato finora. C'è chi ha organizzato una cena con grandi chef, chi un mercatino, chi dei corsi di cucina i cui ricavati andranno ovviamente ad Officina di cucina e, la cosa che io reputo la più bella, c'è chi ha pensato di realizzare un libro e pubblicarlo autoproducendolo. Tutte le vendite saranno devolute ovviamente. Il libro parlerà di questa storia ma sarà anche  un libro di cucina, con ricette, foto, testi, grafica tutto ben curato e coordinato. E' un progetto impegnativo ma sono sicura che darà grandi risultati. Se siete interessati a partecipare al libro potete unirvi all'apposito gruppo facebook perchè la cosa è ancora in fase organizzativa ed in particolare si sta cercando un responsabile per la comunicazione del progetto e si accettano proposte per le ricette da inserire. Non pensate di dover fare chissà cosa, potete anche proporvi per piccole cose, tutto serve e ogni forma di solidarietà è ben accetta. Siamo già in molti e proprio per questo motivo si sta pensando di allargare il progetto a tutta la città di Genova, ad altri che hanno subito danni e hanno bisogno d'aiuto. Anch'io all'inizio pensavo di non poter fare granchè, poi invece ho contattato la casa editrice Gribaudo che ha accettato volentieri di inviare dei libri, e mi sono unita al progetto per la realizzazione del libro per il quale mi occuperò della post produzione e delle fotografie. Inoltre una mia "vecchia conoscenza"  a cui ho fatto presente l'iniziativa si occuperà del progetto grafico.
In questi ultimi giorni Officina di Cucina è riuscita a riaprire i battenti, con molto ancora da fare ma con la possibiltà di poter cucinare per i clienti. Questo è già moltissimo e tutto il gruppo ne va fiero. Grazie a tutti quelli che ne fanno parte e a tutti quelli che aderiranno da qui a breve... perchè lo so che lo farete... questo è il web migliore.

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giovedì 1 dicembre 2011

Pasticceri & Pasticcerie d'Italia 2012 - la prima guida dolce del Gambero Rosso


Avviso: Il seguente post ed è alto contenuto calorico. La visione è fortemente sconsigliata a chi ha avuto la malaugurata idea di mettersi a dieta.


Venerdì 18 novembre, alla Città del Gusto, ha avuto luogo la presentazione della primissima guida del Gambero Rosso dedicata all'alta pasticceria italiana. Avrei tanto voluto parlarvene prima ma ultimamente riesco di rado ad essere veloce in queste cose. Non riuscirò mai a spiegarmi per quali leggi della fisica ci sono sempre periodi nei quali si sta svaccati sul divano ad aspettare che arrivi qualcosa, e periodi nei quali non si ha il tempo di respirare... la via di mezzo sembra non sia contemplata. Fatto sta che questo evento è stato di un godurioso tale, che se fosse esistito il girone infernale dei golosi, un posto me lo avrebbero riservato di sicuro.


Si è iniziato (come sempre) con la conferenza di presentazione della guida e con la spiegazione degli intenti e dei criteri di valutazione. Si è sentita la necessità di creare una guida dedicata unicamente alla pasticceria per valorizzarla e metterla al pari della ristorazione, che ormai, tra chef diventati vere e proprie star e ristoranti premiati dalle stelle michelin, ha raggiunto alti livelli di riconoscimento e fama anche tra i non adetti ai lavori. Le pasticcerie sono state selezionate in base al locale, all'assortimento e alla varietà delle proposte, all'attenzione verso l'innovazione, alla chiarezza sulla composizione e gli ingredienti utilizzati, al personale, al packaging, ed alla selezione di adeguati vini da dessert.


Le pasticcerie ed i pasticceri che hanno avuto l'onore di aggiudicarsi le "tre torte" sono state:
- Pasticceria Veneto di Igino Massari - Brescia, con 93 punti
- Pasticceria Biasetto di Luigi Biasetto - Padova, con 91 punti
- La caramella di Gino Fabbri - Bologna, con 91 punti
- Nuovo mondo di Paolo Sacchetti - Prato, con 91 punti
- Pasticceria Marigliano di Pasquale Marigliano - Ottaviano, con 91 punti
- Cristalli di Zucchero di Marco Rinella - Roma, con 90 punti
- Pasticceria Dalmasso di Alessandro Dalmasso - Avigliana, con 90 punti
- L'Orchidea di Giuseppe Manilia - Montesano sulla Marcellana, con 90 punti

Inoltre sono stati assegnati tre premi speciali:
- Michel Paquier, pasticceria Douce, Genova - miglior pasticcere emergente
- Pasquale Marigliano, Ottaviano - miglior packaging
-  Andreas Acherer, patisserie blumen Acherer, Brunico - miglior sito web


A seguito della premiazione, i pasticceri premiati hanno allestito dei buffet per presentare e far assaggiare le proprie creazioni. Per me è stato amore a prima vista (un po' come mi era successo per la guida dei bar) e ovviamente ho provato i dolci di tutte e 10 le pasticcerie premiate. Ogni buffet era pieno di delizie e provarle tutte sarebbe stato impossibile ma diciamo che in questi casi non mi faccio intimorire e mi sacrifico fino al limite del possibile. Posso dire di aver apprezzato in particolar modo... tutto! Ecco si, io non sarei proprio stata in grado di fare una classifica in base al gusto tra questi maestri, era tutto superbo! Però posso fare dei personali apprezzamenti in base ad altri parametri: i dolci monoporzione di Paquier (che vedete nelle prime foto qui sopra) mi hanno colpito molto per l'aspetto estetico e geometrico. Igino Massari (vincitore del campionato mondiale di pasticerria nel 2004, che vedete nella foto sopra mentre parla delle sue creazioni ai giornalisti) mi ha colpito per la sua delicatezza nei modi, per il suo commuoversi a voce rotta per questo premio dopo averne già ricevuti svariati altri nell'arco di una vita.



Andreas Acherer per avermi stupito con i suoi mille tipi di cioccolatini dai sapori più impensati come pepe rosa, zafferano, lampone, frutti esotici, ecc. (che vedete nelle foto subito qui sotto). Cristalli di Zucchero, una vecchia conoscenza ormai, dei cui mignon e macarons non mi stancherò mai (in particolar modo di quelli al tè earl grey e di quelli alla rosa del libano). Ed infine alla bellissima scoperta di Pasquale Marigliano (che vedete nelle foto sopra assieme alle sue torte illuminate), un uomo gentilissimo e disponibile con cui, assieme ad altre blogger, mi sono soffermata a parlare a fine evento, e che ci ha donato quasi tutto quello che era rimasto del suo buffet mettendolo all'interno delle sue meravigliose scatole e confezioni che gli sono valse il premio per il packaging.


Ovviamente non si potevano non accompagnare tutte queste piccole opere d'arte con degli adeguati vini da dessert, così sono andati via anche bicchieri e bicchieri di Ferghettina, Moscato d'Asti e Passito. Come avevo notato anche nell'evento per i migliori bar d'Italia non sono mancati i lievitati e i panettoni che stanno prendendo sempre più campo anche al di fuori del solito periodo natalizio.


A metà buffet mi sono trovata divisa in due tra il desiderio sfrenato di provare tutto, e lo stomaco che diceva "basta, non puoi pranzare solo con una quantità spropositata di dolci". Così ho fatto fare pace alle mie due metà preparandomi delle scatolette da portare a casa con quello che avrei ancora voluto assaggiare ma che non riuscivo più a mandar giù (l'ultima foto che vedete qui sotto è proprio di questo mio stupendo bottino). Fatto sta che il giorno dopo è venuta a Roma mia madre con alcune sue amiche per festeggiare il suo compleanno ed io ho ben pensato di portare questo bottino come dessert di fine pranzo... loro sono rimaste molto soddisfatte (hanno spazzolato tutto in pochi minuti) e il mio stomaco ha ringraziato per avergli risparmiato un secondo pranzo super calorico.


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