mercoledì 4 luglio 2012

Il frascati e gli altri vini della famiglia Pallavicini


Un paio di settimane fa (forse qualcosina in più) sono stata invitata dall'azienda vinicola "Principe Pallavicini" per degustare i loro vini e vedere la cantina con le vigne di Colonna, un paesino dei castelli appena fuori Roma (zona tipica del Frascati), che rappresenta il cuore della loro produzione.


La giornata non è stata delle migliori purtroppo. Mi sono svegliata prima del previsto per colpa della pioggia che batteva sulla finestra. Così ho telefonato chiedendo se la visita fosse rimandata o no... la risposta è stata assolutamente no! A quelli dei castelli se piove o no poco importa, al massimo il giro della vigna salta, ma la cantina e la degustazione programmata non si toccano. Mi piace, belli ruspanti come si addice all'interland romano.


Fortunatamente la pioggia non è stata continua, andava e veniva, e ci ha permesso di stare un po' all'aperto nel parco davanti all'ingresso della cantina, dal quale si vede gran parte delle loro terre (90 ettari di cui 65 a vigneto).


Le tenuta è protetta da antiche mura di cinta e da un cancello in ferro battuto. Dentro sono tutte stradine sterrate affiancate da ulivi, cipressi e rose, che rendono i filari ancora più affascinanti. Per chi non lo sapesse, i coltivatori francesi da sempre piantano rose accanto ai filari perchè segnalano in anticipo di circa una settimana eventuali malattie della vite.


Ci ha fatto da cicerone il signor Mauro De Angelis, agronomo dell’azienda e presidente del consorzio per la tutela del Frascati doc. Ci ha parlato dell'attività della famiglia Pallavicini, nobile casata che si occupa di vino dal 1600 (quando il frascati era considerato il "vino del Papa") e che tutt'ora produce 550.000 bottiglie all'anno divise tra 6 tipi di rosso, 4 bianchi e un vino dolce.


Dopo il breve giro all'aperto siamo scesi all'interno delle grotte nelle quali ogni vino si affina e si forma, grotte molto scenografiche che si intrecciano con un antico tratto dell’Acquedotto Claudio del 54 d.c.


Infine ci siamo spostati nella loro "Osteria della Colonna" per la degustazione, un vecchio casale del '500 ristrutturato e pieno di storia, arredato con antiche botti, grandi vasi in terracotta, tavolate di legno e tovaglie a quadri rossi e bianchi (la zona non si smentisce mai).


L'enologo ci ha parlato un po' dei loro vini e ce ne ha fatti assaggiare 9, uno dietro l'altro, partendo dai bianchi, poi i rossi, e finendo col passito. Ammetto che è stata dura provare 9 vini così a secco. Lo sapete, io non sono una di quelle che usa la sputacchiera (quale immane spreco), ma in questo caso per alcuni rossi devo ammettere di averlo fatto, pena grandi figure di m...a da ubriachezza pesante. 


Ho provato a farmi versare direttamente poco vino ma l'enologo era molto generoso... i miei "grazie ma proprio un goccio per provare" non sono serviti a nulla (ai castelli so fatti così, che ci volete fà, gente di sostanza ed abbondanza). Solo alla fine, dopo il passito, ci hanno portato porchetta, pomodori secchi, verdure grigliate e le mitiche coppiette.


Le coppiette sono delle striscioline di carne essiccata di suino o di cavallo tipiche del lazio, che venivano vendute nelle osterie o da venditori ambulanti assieme ad un bicchiere di vino rosso. Era un modo per conservare e trasportare la carne per lungo tempo nei periodi invernali, durante la transumanza. Ora sono pochissimi quelli che usano carne di cavallo per farle mentre all'epoca i pastori usavano preparla con la carne dei loro cavalli che decedevano durante gli spostamenti.


I vini degustati erano in quest'ordine:

Poggio Verde - Frascati Doc Superiore - 2011
La Giara - Malvasia Puntinata del Lazio 100%
1670 - Malvasia e Semillon - 2010
Soleggio - Cabernet Sauvignon - 2010
Rubillo - Cesanese
Syrah - 2010
Amarasco - Cesanese - 2007
Moroello - Merlot e Sangiovese - 2007
Stillato - Malvasia Puntinata del Lazio 100% - 2010

Lo Stillato (il passito) è stato il mio preferito, e penso sia proprio il fiore all'occhiello di tutta la produzione Pallavicini.


Prima di andare via, Mauro De Angelis in versione più sciolta e goliardica rispetto all'inzio della visita (sarà per la confidenza presa mano a mano e per il vino degustato) è stato così gentile da offrirci anche dello champagne (non di loro produzione ovviamente) e del liquore di genziana. Un ringraziamento particolare va a Claudia che ha organizzato l'evento e che è stata così gentile da invitarmi.


Pin It

3 commenti:

  1. grazie a te Agnese per questo reportage esaustivo e foto meravigliose!!! Anche per me lo Stillato è tra tutti quello che ho preferito!!! Complimenti e a prestissimo

    RispondiElimina
  2. ehi..eri vicinissima a casa mia! :D
    A saperolo!. poi mio mairto è sommlier dell'AIS castelli romani..magari li conosce! Chiedo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ah nn abiti a Roma centro... beh chiedi allora e poi fammi sapere! ;)

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...