E' da circa un mese che frequento il Gambero Rosso. Non ve ne avevo ancora parlato perchè mi piace prendere tempo per farmi un'idea precisa senza giudicare solo dalle prime impressioni. Sono entrata a far parte del meraviglioso mondo dei loro accrediti stampa grazie a questo blog e grazie a Pina (una foodblogger che lavora per loro, che mi ha "introdotta" nell'ambiente e che continuo a ringraziare per questo).
Il primo evento a cui ho preso parte è stato la presentazione della guida "Oli d'Italia 2011 - i migliori extravergine" al quale era correlata la degustazione di alcuni oli presenti nella guida tra i quali quelli premiati con le tre foglie d'ulivo. Erano presenti ben 25 aziende diverse per un totale di 29 oli e, dico la vertià, non sono riuscita a provarli tutti! Ne ho assaggiati parecchi però e gli oli toscani sono quelli che mi hanno maggiormente entusiasmata, in particolare l'azienda San Leo e la Fattoria Altomena. Quest'ultima poi ha anche vinto il premio come miglior olio biologico (si vede proprio che ho il radar per le cose bio!). Anche gli oli umbri dell'azienda Mascio erano ottimi. Questi sono stati i miei preferiti ma c'è da dire che prediligo gli oli fruttati e quelli piccanti dal bel colore verde, da gustare crudi come condimento di piatti freddi semplici quindi se vi piacciono oli dolci e armonici, non sono quelli adatti a voi!
Ogni espositore aveva a disposizione bruschette e formaggi da accompagnare con i propri oli ma il modo migliore per degustarli è berne un goccio a crudo da un bicchierino piccolo. Così si sentono meglio le differenze, i profumi e si può riconoscere la tipologia. Inoltre è bene che l'olio sia caldo per permettergli di sprigionare l'aroma. Per questo è consigliabile tenere il bicchierino tra le mani per un po' per conferirgli calore. Tra un olio e un'altro è bene pulirsi la bocca con una fettina di mela verde sgrassante in modo da non mescolare i sapori.
Durante la degustazione sono state servite forme di ricotta e mozzarelline di bufala da svenire per quanto erano buone. Erano prodotti del caseificio campano Barlotti, e si sa che le mozzarelle di bufala campana sono le più buone come sapore... però si sa anche che la campania purtroppo ha terreni sempre più corrotti dalla camorra e che spesso vengono utilizzati per nascondere discariche abusive di rifiuti anche tossici, e si sa che, oltre alle verdure, il latte e le mozzarelle sono i primi prodotti che ne risentono. Quando sento parlare di prodotti campani purtroppo mi metto sempre un po' in allerta e mi dispiace per quelle aziende che lavorano lì, e lavorano bene, ma non possono evitare la contaminazione da terreni tossici magari vicini ai loro. Però queste mozzarelle erano così buone che per una volta mi sono voluta fidare e mangiarne un paio. Le bruschette potevano essere accompagnate da vari tipi di sale aromatizzato (ai crostacei, alle erbe aromatiche, al pomodoro secco e ai capperi) ma devo dire che non mi sono piaciuti affatto e che non avevano poi chissà quanto aroma. Non ho provato quello ai crostacei perchè io non mangio crostacei e molluschi (ebbene si, mi danno fastidio sin da quando ero piccola e mamma mi imboccava con le pappette al pesce) ma gli altri non mi hanno fatto buona impressione.
Per dissetarsi si poteva solo scegliere tra due tipi di vino rosso molto pesanti e la birra Moretti. Ora mi permetterete di dissentire, e anche parecchio, sulla scelta delle bevande. Poter scegliere magari anche tra un vino più leggero o un vino bianco dato che nel buffet successivo erano presenti anche finger food di pesce, non mi sarebbe sembrata una brutta cosa e poi, la Moretti... non si può bere! La Moretti è uno dei principali sponsor del gambero rosso, questo gli frutta sicuramente fior fior di quattrini e il loro accordo prevede di doverla servire durante gli eventi. Questo però non rende la birra più buona, anzi, secodo me abbassa il livello delle degustazioni del gambero rosso e non di poco. Voi avrete i vostri motivi per servirla ma rimane il fatto che ci sono tantissime birre ottime prodotte in italia e io quella non la bevo, nemmeno se vestita da "gran cru".
Con l'arrivo del tramonto sono arrivati anche i fingerfood del buffet-cena... e con loro una marea di persone accalcate davanti ai tavoli a far ressa. Ecco io queste cose le odio! Era un'evento a numero chiuso con posti limitati quindi in cucina sapevano benissimo per quante persone preparare il buffet, non è che le cose finiscono e bisogna fare a gara a chi arriva primo. Io penso che i buffet tirino fuori il peggio delle persone e anche quelle più sofisticate si avventano come lupi affamati su qualsiasi cosa infischiandosene magari di una eventuale fila o di un po' di discrezione. Come vedete dalla foto, le tavolate erano state preparate con ordine in modo da seguire una fila e poter prendere una porzione di ogni cosa mentre, come vedete sempre dalla foto, la fila era "all'italiana", cioè ad imbuto! Così decido che, sti cavoli al buffet, io in mezzo alla mischia inutilmente non mi ci butto, mangerò alla fine quando tutti avranno finito di scannarsi. Figuriamoci poi che erano piattini freddi quindi proprio il problema della fretta non si poneva. E infatti la logica poi mi ha dato ragione e mi sono potuta servire con caaaaaalma e il cibo è pure avanzato! Finalmente mi siedo e mi godo la cenetta ma, sarò esigente, sarò paricolare, tutti quei fingerfood non mi sono piaciuti affatto. Solo uno mi ha soddisfatto ed era una crema di pecorino con una crosta di fave o una cosa simile. La pasta proprio no, no e no, l'ho rifilata al mio ragazzo che di solito, anche se non apprezza mangia lo stesso ma anche lui ha preferito lasciarla lì. Tirando le somme della serata direi che i protagonisti, gli oli, hanno fatto la loro bella figura ma il resto ha lasciato a desiderare e io sono tornata un po' delusa dalla mia prima esperienza al gambero rosso, che finora vedevo un po' come un mito.
Dato che però sono convinta che una sola impressione non basti a dare un giudizio corretto, sono andata anche al loro evento successivo, solo ad invito e non aperto al pubblico, per la presentazione della guida "mangiar bene low cost 2011/12". L'idea di poter avere questa guida non mi dispiaceva affatto e di solito se riesco a mangiare bene spendendo poco, esco dal ristorante a cuor leggero (sono pur sempre una disoccupata/precaria come la gran pate dei ragazzi della mia età e non mi vergogno a dirlo). Questa volta l'appuntamento era per un apertivo pre-pranzo quindi esco di casa nel caldo estremo di una mattinata afosa romana. Decido di andare con i mezzi pubblici perchè chiusa nel traffico con l'auto senza aria condizionata proprio non si può, ma già dopo poco mi pento della scelta. Metro B affollata con treni vecchi e senza condizionatore (volevo morire) e appena uscita dal sottosuolo, attesa di 45 min (ebbene sì) al sole perchè la fermata del bus non aveva la pensilina. Non oso riportare la marea di imprecazioni che ho rivolto all'atac in quei momenti, fino a quando vidi arrivare da lontano il mio bus, seguito a ruota da un'altro dello stesso numero...ecco perchè non passava prima, si fanno il viaggetto assieme, mortacci.... E insomma, fatto sta che arrivo alla città del gusto sudata, schifosa e in ritardissimo ma in tempo per vedere le ultime premiazioni per i miglior ristoranti e pizzerie a basso prezzo, per la foto di gruppo dei premiati, e per l'aperitivo (arrivo sempre in tempo per mangiare!).
La guida sembra interessante ed è suddivisa in "break gourmet" (posti nei quali mangiare in piedi, street food, paninerie e pizzerie al taglio), "a tavola" (ristoranti, pizzerie, osterie) e "alta cucina per tutti" (cioè i ristoranti dei grandi chef che comunque mantengono prezzi contenuti). Tra i premiati vi segnalo quelli romani e quelli marchigiani (perchè son pur sempre una marchigiana che vivie a Roma!): la panineria Tricolore a Roma e la pizzeria Da Ale a Senigallia. A fine incontro mi avvio a prendere qualcosa di rinfrescante da bere e, ahhhhhh, ancora la Morettaccia! Vabbè, meglio l'acqua che poi mi ricompensa di tutti i liquidi che ho perso aspettando quel maledetto bus. Da mangiare c'era baccalà fritto, mini hamburger con zucchine crude, polpettine di non mi ricordo cosa, carciofini sott'olio, formaggi e salumi. Decisamente migliore del buffet dell'altro evento ma comunque niente che mi colpisca particolarmente.
Ed infine "I drink pink", il terzo evento a cui ho preso parte, una serata dedicata alla degustazione di vini rosati italiani con 25 diverse aziende e ben 31 vini (compresi anche alcuni brut). Durante la serata, i presenti erano chiamati a votare il rosè che avrebbe poi vinto il premio "a giudizio popolare". Vi dico subito che questa serata è stata ottima e il gambero rosso, a mio parere, ha dimostrato le qualità di cui tanto avevo sentito parlare e che non avevo riscontrato nei due eventi precedenti. Appena arrivo noto subito che la quantità di persone presenti è nettamente superiore rispetto alla degustazione degli oli (attira di più il vino evidentemente!) e soprattutto noto che per fortuna, in giro non c'è traccia della Morettaccia (abbiate pazienza ma ormai credo che la chiamerò sempre così). Per accompagnare la degustazione dei tantiiiiissimi vini erano stati preparati supplì classici e allo zafferano, focacce ripiene di mortadella, bruschette col salame-finocchiona e sopra a tutto una pasta meravigliosa di cui ho preso ben 4 piatti: penne condite da un sughetto leggero con olive saporitissime, tanta menta e mandorle tritate e tostate! Niente a che vedere insomma con i finger food super sofisticati della prima volta ma cose più semplici e fatte con prodotti ottimi (la finocchiona era divina).
Inizio il giro dei vini sapendo che mi sarà impossibile riuscire a provarli tutti e 31 nell'arco di 3 ore, ma molto intenzionata ad arrivare al più alto numero possibile! ;-) Trovo subito una cantina conosciuta che già apprezzo molto, la "Feudi di San Gregorio", e il loro rosè leggermente frizzantino non mi delude. Poi mi sposto tra le cantine delle varie regioni e, senza stare ad elencarvi quello che penso di ognuno vi dico che i sardi, gli abruzzesi, i pugliesi e i toscani ci danno giù pesante con vini rosè molto forti e potenti, i siciliani e i calabresi sono l'esatto contrario (fin troppo leggeri) mentre il trentino sembra leggero e liscio ma dopo un po' si fa sentire. I miei preferiti sono stati i liguri "Cantine Lunae Bosoni" che hanno presentato un vino fruttato, e soprattutto i lombardi, tutte le tre cantine lombarde mi sono piaciute molto. Quello che ho votato a fine serata è stato il "Pinot nero extra dry cuvée eleonor Rosè Martinotti" (mamma mia che nome lungo!) della cantina "F.lli Giorgi" ma una menzione speciale la darei al "Franciacorta Rosè" di "Ferghettina", veramente buono e fresco e con una bellissima bottiglia a base quadrata (anche l'occhio vuole la sua parte). Altra segnalazione da fare è il "Burlesque" della cantina pugliese "Racemi" con la sua bottiglia splendidamente decorata e un sapore dolce, fresco e frizzantissimo (direi quindi che il nome scelto per questo vino è alquanto azzeccato). L'unico difetto, se così si può chiamare, è che ne sono state prodotte solo 5000 bottiglie quindi se lo volete provare dovrete affrettarvi!
Alla fine della serata, tirando le somme, ho provato 17 vini su 31 e vi giuro che se avessi preso anche solo un'altro bicchiere sarei rientrata nella categoria delle sbronze ufficiali! Lo so cosa state pensando...pensate al fatto che nelle degustazioni si usa bere giusto un sorso di ogni vino e buttare il resto del bicchiere per riuscire a provarne molti... e io vi dico che, no, mi rifiuto di realizzare un tale spreco, cerco di non sprecare mai niente quindi figuriamoci vini buoni e costosi, e il mio bicchiere io me lo bevo tutto, ecco! Solo a vedere i cestelli pieni di "scarti" di vino mi veniva la tristezza. Sarò grezza ma io ho preferito bere tutto quel che ho potuto, e quando sentivo di non poterne più, mi sono fermata. Ah dimenticavo... il vino vincitore della serata è stato il "Cirò Rosato Puntalice" dell’azienda calabrese "Senatori" (si vede che non ho un gusto molto popolare perchè a me non era piaciuto molto) mentre nella serata analoga che si è svolta a Napoli ha vinto il "Burlesque" di cui vi ho parlato prima. Domani ci sarà un'altra seratona: degustazione di vini-champagne francesi con ostrice e formaggi d'oltralpe, assieme alla degustazione di spumanti e brut italiani con mozzarelle e prosciutti crudi. E anche un seminario sulla storia e la degustazione dei vini storici francesi! Io ci vado... e vi racconterò anche questa!
P.S.: giusto per evitare possibili critiche di esperti di vino e di olio, vi dico chiaramente che io non sono una grande esperta di nessuno dei due prodotti, ma sono semplicemente una ragazza a cui piace bere e mangiare bene e che non ha problemi a dire cose preferisce. I prodotti di cui ho parlato sono stati nominati solo perchè mi hanno colpito positivamente e non c'è alcuna intenzione di far pubblicità ad alcuni nè torto ad altri.
P.P.S.: chiedo scusa a tutti per l'infinita lunghezza di questo post ma le cose da dire erano tante e mi andava di raccontarvele!
Agnese, vuoi fare una risata? Ci sono anch'io su una delle tue foto dela presentazione della guida low cost! :-)))
RispondiEliminaA stasera? ;-)
Che bello!!Mi piacerebbe proprio partecipare ad eventi del genere!Te lo meriti proprio!;))
RispondiEliminaBuona giornata!
Vevi
O.O che fame mi hai fatto venire!!!!
RispondiEliminaio amo molto il vino rosè, mi spiace che tanti li definiscano come "sciacquatura", io mi arrabbio sempre :DD
brava, agnese, hai scritto un post molto interessante e onestissimo! avanti così!!
RispondiEliminae quella birra là?? ma dài, neanche da nominare...
mamma mia che fameee!!!!
RispondiEliminabellissimi questi eventi. grazie per averci fatto partecipare virtualmente :)
bellissimo reportage!!!
RispondiElimina@ giulia: ahahah...vedi il destino, ci fotografiamo a vicenda senza nemmeno saperlo. Però adesso che me lo hai detto forse ho capito quale sei nella mia foto. stasera ci sarò e penso conoscerò anche enrico di lefrancbouvier. Insomma sarà una serata di nuove conoscenze! a più tardi!
RispondiElimina@ alice: per i vini rosè penso che come ce ne siano di buoni e di cattivi per i bianchi e i rossi, lo stesso valga anche per i rosè ma non è che bisogna scartare tutta la categoria. Tieni conto che è anche una questiona di moda. Nel decennio passato sono stati snobbati alla grande ma adesso iniziano a produrne di nuovi e ha puntare su di loro, li pubblicizzano parecchio. La moda dei rosè sta tornando anche se penso avrà ancora un po' di luoghi comuni da superare.
RispondiElimina@ crisitina: ci tenevo che fosse "onesto" come dici tu perchè spesso leggo articoli di blogger ad eventi in cui sono stati invitati sempre super positvi ed entusiasti e mi chiedo "ma ce ne sarà uno che non è meraviglioso o sono tutti perfetti?". E' che a volte sembra che ci si senti in debito solo perchè ci hanno invitato o perchè non paghiamo nulla, oppure si fanno post superficiali o anche post entusiastici solo perchè magari s tratta già di un posto che ha una fama ottima e noi, sottovalutandoci e pensando di non essere all'altezza di dare dei giudizi, tendiamo a seguire l'opinione più diffusa e quindi ne parliamo bene. Io preferisco dire quello che penso, condivisibile o no che sia.
aggiungo al commento di prima per cristina che inoltre bisogna sempre tenere bene in mente che, apparte pochi casi, veniamo chiamati proprio per far loro pubblicità gratis. E' una specie di scambio, loro ci invitano, ci regalano gadget, libri, ecc e noi ne parliamo sul blog...quindi tanto vale parlarne correttamente! Sia chiaro, nessuno del gambero rosso mi ha detto che dovevo fare articoli riguardo alla serata, assolutamente no, avrei anche potuto non dirvi mai niente a riguardo, però è sottointeso che loro pensano che tu li faccia perchè un blog è anche una cosa personale nel quale si parla di quello che facciamo, ecc. Io ho aspettato molto a scrivere delle serate e mi hanno comunque continuato ad invitare e alla fine, dopo esservi fatta un po' di opinioni, ho pensato di condividere con voi l'esperienza e penso che continuerò a farlo ma sempre correttamente
RispondiEliminaciao, molto bello il tuo reportage e poi come già detto ho apprezzato la sincerità in merito a cosa ti è piaciuto e cosa no. a presto
RispondiEliminaAgnese, ci siamo sfiorate un paio di volte...la prossima volta dobbiamo darci un appuntamento :)
RispondiEliminaLa grand cru non è così male...loro si stanno muovendo molto per affiancarsi alla ristorazione di qualità (adesso sta facendo un sacco di rumore questo concorso http://www.identitagolose.it/sito/it/rubriche.php?id_cat=41&id_art=1933). detto questo, io preferisco altre birre, ma tra le industriali, è quella che mi dispiace di meno. Il marketing muove tutto, lo sai. Per quanto riguarda parlare degli eventi sul blog, io credo che, per quanto riguarda il Gambero Rosso, l'ufficio stampa vi inviti più per aprirsi a pubblici meno tradizionali, piuttosto che per farvi scrivere un post apposito (il Gambero è abbastanza conosciuto da avere facilmente spazio sui media che contano...), infatti lo dimostra il fatto che poi dopo non vi perseguiti con le telefonate, come invece ti assicuro che succede spesso con alcune aziende/eventi.
La questione però del corteggiamento dei foodblogger da parte delle aziende esiste ed è seria: io penso che bisognerebbe iniziare a farci una riflessione approfondita. Regalo/invito in cambio di pubblicità gratuita è un format che sta crescendo senza controllo.
Alla prossima :)
scusate la scrittura pessima, vado sempre di fretta...
RispondiElimina@ pina: avevo letto del concorso e ne sto sentendo parlare in giro. Per la moretti, come per tutte le cose, si va a gusto personale e a me proprio non piace, non ci posso fare niente! Riguardo al fatto degli inviti, se leggi tra i commenti che ho lasciato sopra, spiego infatti che nessuno del gambero mi ha chiesto di fare post o di scrivere niente e che invece il discorso che facevo era generale e riguardava altre cose che ho letto di altri blogger riguardo ad altri eventi e aziende (di cui x correttezza non faccio il nome) che sono evidentemente troppo positivi sempre e si nota una "falsità" che non mi piace. In questo caso invece è diverso e questo mi ha permesso di essere libera di scrivere quello che pensavo i. che è positivo comunque! Se mi chiamasse qualcuno che mi proponesse il format-scambio di cui parli tu non accetterei proprio e non andrei!
RispondiEliminaAlla prossima!
figuriamoci, capisco che la moretti possa non piacere, non è chissà che produzione di nicchia ;)avevo letto del tuo commento, infatti sono in linea col tuo pensiero. Sta storia dello scambio è veramente inquietante, per quanto mi riguarda: non sai che tipo di proposte mi arrivano...
RispondiElimina@ pina: me lo posso immaginare! fanno di tutto per un po' di pubblcità e poi tu sarai tartassata dato che sei molto presente nel giro "food" tra blog, gambero rosso, ecc...
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