martedì 19 giugno 2012

Un tardo pomeriggio di inizio estate a villa Pamphili, ad immaginare di essere un insetto




Quando è caldo a Roma c'è ben poco da fare. Bisogna solo pazientemente aspettare il tardo pomeriggio per uscire di casa ed andarsi a rilassare in villa. Il fatto che qui tutti i parchi pubblici siano delle antiche ville private mi è sempre piaciuto moltissimo perchè lo spazio verde sembra più un grande giardino protettivo e accogliente che uno spazio aperto a se stante.


Tra tutte la mia preferita è Villa Doria Pamphili, con la grande pineta dagli alberi altissimi, il lago, i parchi isolati qua e là, i pappagalli verdi che volano liberi e la villa, non enorme, bianca, dai rilievi raffinatissimi, con giardino e siepi all'italiana, e circondata da vasi di aranci.


In villa quando arriva l'ora delle ombre lunghe (il modo in cui mi piace chiamare il tramonto), mi sdraio a terra e a volte mi addormento un po'. Prima di chiudere gli occhi mi guardo intorno e vedo tutto da un'altra prospettiva, quella bassissima degli insetti.



Ogni filo d'erba diventa maestoso e seducente grazie alla luce bassa che lo attraversa, e io, in quella situazione, non mi preoccupo più delle formiche che mi salgono sui piedi, e degli insetti volanti che per qualche secondo si posano su di me... mi immobilizzo, e poi mi addormento... un po' come in questa scena di "Un incantevole aprile" (un film che adoro).



Ovviamente in queste piccole uscite porto con me qualcosa da mangiare, frutta per lo più, in qualsiasi forma. Questa volta era una macedonia di fragole e kiwi e un succo ai frutti di bosco.



Di solito mi riposo per un paio d'ore, poi quando il sole è ormai al limite, mi avvio verso casa.

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Quando fa meno caldo esco di casa un po' prima e faccio il giro della villa prima di riposarmi (la bellezza di 180 ettari). Non mi stanco mai di ammirare i disegni delle siepi, le statue e le stupende finestre dell'antica residenza della famiglia Pamphili.



Ma soprattutto non mi dimentico mai di portare con me un sacchetto di pane secco per tutti i volatili del lago (piccioni e gazze compresi). Accorrono subito quando si tratta di mangiare e approfitto quasi sempre dell'occasione per cercare di far loro dei ritratti. Solo i cigni non vengono mai, se ne stanno sempre lontani a nuotare, lenti ed eleganti... d'altronde non sarebbe da loro venire ad elemosinare del pane.





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