Oggi come apertura de L'Infiltrato è uscito l'articolo che ho scritto riguardo al nuovo libro di Lisa Casali "Cucinare in lavastoviglie". Personalmente trovo che l'idea sia geniale e che il libro sia molto molto ben fatto, sia nel progetto grafico che nelle fotografie di Claudia Castaldi e nello styling di Roberta Deiana. Inoltre ringrazio la casa editrice Gribaudo per avermi inviato il libro e per la disponibilità. Vi riporto l'articolo:
CUCINARE CON LA LAVASTOVIGLIE / La rivoluzione in cucina
E' uscito in libreria "Cucinare in lavastoviglie - Gusto, sostenibilità e risparmio con un metodo rivoluzionario" scritto da Lisa Casali, una giovane esperta in rischi ambientali con la passione per il cibo. Quello che Lisa propone è di cuocere gli alimenti mentre si lavano i piatti sfruttando il calore dell'acqua di lavaggio della lavastoviglie. Basta riporre i cibi in vasetti di vetro ben sigillati o in sacchetti per il sottovuoto ed inserirli in mezzo ai piatti sporchi da lavare.
I piatti proposti possono essere preparati con qualunque lavastoviglie in commercio e sono stati messi a punto perchè cuociano esattamente nel tempo di durata del lavaggio. Il vapore che si sviluppa nella lavastoviglie in funzione è simile a quello che si sprigiona con la cottura a vapore. Lisa ha iniziato a fare esperimenti con la lavastoviglie cercando una tecnica per cuocere a impatto zero ed ha intuito che in questo modo, oltre a poter cucinare riducendo i consumi di acqua ed energia, poteva cuocere a bassa temperatura. Le temperature all’interno dell’elettrodomestico, costanti e non troppo elevate, permettono di ottenere una cottura simile a quella praticata dagli chef professionisti con macchinari appositi e molto costosi ed ha grandi benefici come il mantenimento delle proprietà nutrizionali degli alimenti, maggior gusto dovuto alla concentrazione dei sapori, profumo più persistente, miglior consistenza e resa dei prodotti, necessità di aggiungere meno sale alle pietanze e una cottura delicata. Inoltre cuocendo a temperature basse si ammorbidiscono le fibre degli alimenti senza provocarne l’indurimento e la riduzione di volume, e la semplice fettina di carne, anche se conservata in frigo e consumata dopo tre giorni, rimane tenera. Mentre la lavastoviglie cuoce si guadagna in tempo libero, non si producono odori nè calore in cucina e non è necessario controllare la cottura ma basta attendere la fine del lavaggio. Si ha la possibilità di organizzare i pasti come in un ristorante, cuocendo in anticipo e completando il piatto solo al momento di portarlo in tavola. Con la lavastoviglie è possibile preparare qualunque piatto che possa cuocersi a bassa temperatura: prodotti animali, uova, e semi cottura per verdure e frutta ma sono i pesci e i molluschi che danno i risultati migliori. Nel libro sono presenti ricette che vanno dall’antipasto al dolce suddivise a seconda del tipo di lavaggio necessario per cuocerle, e viene dato anche spazio all’utilizzo delle parti di scarto degli ingredienti per avere il minor impatto ambientale possibile. Al termine del lavaggio si possono anche riporre gli alimenti cotti in frigorifero, si conserveranno per qualche giorno chiusi nei vasetti o nei sacchetti, e saranno già pronti per il pranzo o la cena. Con questo libro è stato dimostrato che cucinare nella lavastoviglie è ecologico (perché non si utilizza altra energia oltre a quella adoperata per il lavaggio), è sicuro (perché le analisi chimiche hanno dimostrato che gli alimenti non vengono contaminati dalle sostanze detergenti) ed è facile, perché si possono utilizzare contenitori facilmente reperibili come i vasetti per le conserve. Siete pronti a superare il pregiudizio iniziale e provare?
Sono tentatissima da questo libro, lo trovo il regalo perfetto per mio marito e mi se che lo prenderò ;-)))
RispondiEliminama che intuizioneeee :DD! bella bella...voglio quel librooo :DD
RispondiEliminaNe avevo sentito parlare, è veramente buffa questa cosa! :)
RispondiEliminalo voglio!
RispondiEliminasarò troppo tradizionalista, ma non vedo il vero risparmio nella cottura in lavastoviglie... in più ci sono altri aspetti che non mi convincono...
RispondiElimina@ mezzaluna: il risparmio sta nel fatto che comunque la lavastoviglie per lavare i piatti la devi usare e mettendoci dentro anche dei cibi da cuocere l'acqua e l'energia che consumi rimane sempre quella e non ne usi altra, ne usi il gas. Comunque se avete dubbi tecnici potete sempre scrivere nel blog della scrittrice e chiedere direttamente a lei! ;)
RispondiEliminaTecnicamente sarà anche ineccepibile ma a me l'idea proprio non mi va giù e so già che non mangerei tranquillo...
RispondiEliminaComunque complimenti a te per l'articolo.
Per pralere d'altro, avrei voluto esserci alla presentazione della guida delle pasticcerie, mannagg...;))
Scusa sopra volevo scrivere parlare ed invece ho scritto "pralere"...
RispondiElimina@ lefrancbuveur: a me invece l'idea incuriosisce parecchio! l'altro giorni dovevi proprio esserci, è stata una sorta di evento dei bar seconda versione! da morirci... inoltre siamo riusciti a portarci a casa un bel po' di dolcetti. Sto preparando il post e spero di pubblicarlo per domani... certe foto che a riverderle mi riviene l'acquolina ;)
RispondiEliminaGrazie per l'articolo, il libro l'ho preso diverse settimane fa dopo aver letto il primo libro di Lisa Casali (La cucina ad impatto (quasi) zero) altrettanto interessante. Brava Agnese.
RispondiEliminaio ho sentito di persone che mettono su la pentola con l'acqua, portano a bollore e quando gettano la pasta , spengono il fornello . PAre che la pasta si cuoccia ugualmente e con gran risparmio su tutto, ambiente compreso, impatto zero insomma.
RispondiElimina@ patatenovelle: io lo faccio spesso! Si chiama cottura passiva. La pasta rimane un po' più al dente (sempre considerando di rispettare il tempo di cottura indicato nella confezione). Se vuoi provare basta che fai così: porti ad ebollizione l'acqua (ovviamente salata), poi butti la pasta e metti il timer a seconda dei minuti di cottura indicati. Aspetti che l'acqua con la pasta torni a bollire di nuovo e da qui conta altri due minuti di cottura lasciando il fornello acceso. Passati i due minuti spegni il fornello e infine scola la pasta quando suona il timer. In pratica il tempo di cottura è sempre quello, e lo consideri da quando butti la pasta, proprio come faresti per la cottura normale.
RispondiEliminaStupendo, lo metterò tra i desideri di natale. Figurati che ero obbligata ad utilizzare questa cottura in un ristorante senza cappa d'aspirazione (quindi niente vapori o cotture lente). I clienti ne andavano matti perchè gli si serviva tutto nel vaso, un bel risparmio di tempo per impiattare ^_^
RispondiElimina@ maky: ci credo! e poi sono così belli i vasetti ;)
RispondiEliminaLo compro!!
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