venerdì 15 luglio 2011

Obbilighi per gli acquisti - al mercato con la mafia


Qualche giorno fa ho scritto un articolo per la solita rubrica del giornale "L'infiltrato" con cui collaboro (e che vorrei ringraziare per aver pubblicato questo pezzo come articolo d'apertura del 12 luglio).  Mi sarebbe piaciuto fare un post dal titolo "consigli per gli acquisti - al mercato con Agnese" e parlare dei prodotti che preferisco e di come li scelgo... ma ci sono cose molto più importanti da condividere e da far sapere e l'articolo si è trasformato in qualcosa di decisamente più pesante e con il titolo parafrasato. Come avrete notato, anche la foto è diversa dal mio solito stile bianco e chiaro. Niente ricerca della luce omogenea e neutra ma luce forte e di taglio con ombre pesanti e sfondo nero, anzi nerissimo! Ho utilizzato un pannello di un particolare tipo di plastica nera lucida che, se non colpita direttamente dalla luce da proprio l'idea di vuoto totale. Avrei voluto usare pistola e proiettili per questa foto ma, non avendoli disponibili (ovviamente direi!) ho optato per un più classico ma sempre violento coltellaccio. Non aggiungo altro, riporto direttamente il mio articolo qui sotto. Leggete quanto segue e ditemi cosa ne pensate. Io mano a mano che andavo avanti con la ricerca rimanevo sempre più sconvolta.


Noi italiani conviviamo con la mafia da secoli e crediamo di sapere cosa gestisce e cosa comporta. Siamo consapevoli di quanto sia terrificante ma pensiamo che ci basti vivere la nostra vita normalmente, lavorare correttamente, mangiare e dormire, per starne fuori e non alimentarla in nessun modo. In realtà basta fare spesa al supermercato per essere inconsapevolmente colpevoli di aumentare vertiginosamente i loro introiti (mafia, camorra, 'ndrangheta o sacra corona unita che sia, tutte investono nel cibo) e grazie a noi incassano 50 miliardi di euro all'anno. Le mafie seguono ogni prodotto agricolo dalla coltivazione dei terreni fino all'arrivo nei supermercati e nei maggiori mercati italiani in modo da poter trarre profitto ad ogni passaggio. La quantità dei prodotti tenuti sotto controllo è altissima nel sud d'Italia ma il nord e il centro non ne sono comuqnue estranei. Il giro alimentare mafioso frutta molto di più di quello della droga e riguarda principalmente verdura, frutta, caffè, latticini e acqua minerale. Ai prodotti vengono fatti fare giri assurdi, vengono trasportati dal sud al nord per essere ripuliti e lucidati e poi riportati al sud per essere venduti a prezzi quintuplicati. Questo comporta spese di trasporto e lavoratori in nero (come camionisti o stranieri "assunti" per il raccolto). Le mafie utilizzano proprie ditte di trasporto sulle quali viaggiano anche droga e armi, possiedono società di facchinaggio per il carico e scarico e decidono i prezzi di vendita all’ingrosso a cui commercianti e ambulanti devono attenersi. Chi invece prova a trasportare indipendentemente fuori regione i propri prodotti, semplicemente per venderli in altre zone, si trova costretto a pagare una "tassa" di 50 euro a tir (una specie di pizzo dei trasporti). La mafia inoltre è proprietaria di tantissimi pozzi d'acqua abusivi in Sicilia e se gli agricoltori vogliono innaffiare i propri campi, o pagano o restano a secco. La mafia indica agli agricoltori persino le falegnamerie nelle quali acquistare le cassette per gli ortaggi e le officine nelle quali comprare e riparare i mezzi agricoli. Alcuni pentiti hanno dichiarato che i loro capi hanno ottimi rapporti con i responsabili di alcuni grandi supermercati a cui vendono partite di frutta e verdura, e che stanno anche cercando di stabilire dei contatti con molti altri gruppi. Durante varie telefonate intercettate, sono stati nominati Carrefour, Gs, Conad, Metro, Sisa ed Esselunga. Il mercato delle angurie è invece il settore più estremo: c'è una famiglia mafiosa in particolare che viene chiamata "il re dell'anguria" perchè ne gestisce l'80% della produzione nazionale. Con tutti i soldi che ricavano possono comprare il restante 20% della produzione in modo da non avere concorrenti e bloccare lo smercio delle angurie per alcuni giorni. La richesta così aumenterà e loro potranno triplicare il prezzo di vendita. Non ci crederete ma la vendita di angurie nei banchetti lungo le strade e nei chioschi frutta alla camorra oltre 25 mila euro. Cosa nostra gestisce l'agricoltura, la camorra gestisce i trasporti su camion, la 'ndrangheta i mercati di Milano e Fondi in provincia di Latina (che sono i centri di smercio principali rispettivamente del nord e del centro italia), e la sacra corona unita gestisce il lavoro nero degli extracomunitari in puglia. Nella provincia di Napoli e Caserta la camorra arriva a gestire anche il mercato della carne, del pesce, delle uova, del pane e della pizza. Per contrastare tutto questo bisogna essere consumatori attivi, cercare un rapporto diretto con i produttori tornando alla spesa a km zero e al consumo di prodotti unicamente stagionali. La mafia punta sul trasporto e sulla grande distribuzione quindi comprando prodotti della zona e appena raccolti si limita notevolmente la possibilità di comprare alimenti "corrotti". Tutto questo giro d'affari riguarda il cibo "buono", cioè quello coltivato in Italia, che non ha subito particolari trattamenti e che non è scaduto nè rovinato. Ma nemmeno gli alimenti ormai fuori dal commercio, come prodotti scaduti e scarti di produzione, vengono risparmiati. Servono invece a dar vita ad un altro giro, pericoloso anche per la nostra salute. Qui le mafie intervengono guadagnando su alimenti che sarebbero a ricavato zero perchè dovrebbero essere scartati. Acquistano pomodoro cinese avariato e lo convertono in concentrato di pomodoro, prendono miele con un sapore non appetibile e lo modificano aggiungendo illegalmente zucchero (con gravi rischi per la salute nel caso di inconsapevoli acquirenti diabetici), aggiungono clorofilla all'olio di semi che viene spacciato per olio extravergine d’oliva, e riescono addirittura a produrre mozzarelle senza usare minimamente il latte ma partendo dalle cagliate, un semilavorato industriale importato dall’estero, oppure da polvere di caseina e formaggi fusi scaduti. Altro giro è quello del finto made in Italy per il quale si importano prodotti stranieri e li si fanno pasare come italiani. Esiste il prosciutto di parma che in realtà è olandese, il vino chianti che viene dagli U.S.A. e la mozzarella di bufala cinese. In Italia vengono prodotte 26 milioni di cosce di maiale destinate a diventare prosciutti ma ne vengono importate 63 milioni. Questo significa che tre prosciutti su quattro provengono da maiali allevati all’estero ma venduti come italiani.

Per saperne di più e capire meglio potete visionare il 1° rapporto sui crimini agroalimentari in Italia a questo indirizzo:

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27 commenti:

  1. ....sono senza parole! ....nel senso che avrei tante di quelle cose da dire che non so da dove iniziare.

    primo. IO DIFFIDO delle promozioni, specie sui prodotti freschi, e non perchè abbia tanti soldi da poter evitare le offerte, ma perchè rifletto sempre su quanto hai scritto tu nel post....un motivo ci dev'essere se le melanzane o le pesche vengono vendute in offerta...e non credo si tratti solo di aumento della produzione o stagionalità dei prodotti!

    secondo. per fortuna il fruttivendolo a cui mi rivolgo abitualmente ha un punto vendita medio-piccolo...e so per certo che sia lui che suo padre anziano coltivano frutta e verdura come un po' di tempo fa...e a dire il vero, per quelle poche volte che compro (causa fretta) al supermercato la differenza si vede eccome...frutta che non sa di frutta, ma di frigorifero....dura, anzi soda e bella da vedere...ma già il colore appena la sbucci è differente, per non dire il sapore....

    terzo....il punto peggiore!...se penso (abitando io in Campania, allo smaltimento dei rifiuti e a quante campagne sono state inquinate non posso che pensare ai tanti tumori che crescono vertiginosamente nelle nostre zone...e ai miei futuri figli, cercando di capire cosa comprare e cosa NO!
    ...e hai voglia a dire...."SONO PAESANI"....ma paersani di che, di dove?
    ...a ben riflettere...tutto diventa un incubo....e la finisco qui che altrimenti mi esce un poema ...e già mi pare di aver scritto troppo!!!

    Un caro saluto.
    Angela

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  2. ne avevo già sentito parlare di questi traffici e affari illeciti...io credo che siamo e purtroppo saremo sempre prigionieri della mafia perché il loro potere si è insidiato ( da una vita ormai) anche nei vertici più alti. Di certo ci facciamo una pessima nomea in tutto il mondo... povera Italia, festeggiamo i 150 anni ma le cose non sono molto diverse da allora.
    Comunque complimenti per la foto è davvero d'effetto!

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  3. Ringrazio il "pacchero nero" perchè senza di lui non avrei scoperto il tuo blog o almeno non ora, fai delle belle foto, scrivi articoli interessanti ed utili, sai anche cucinare, mi complimento davvero e dopo aver letto questo post mi rammarico, purtroppo, di essere impotente di fronte a queste cose e di sapere che dovremo conviverci nolenti o dolenti :-(

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  4. sono agghiacciata.
    sono una grande ingenua per moltissime cose. ovvio che la mafia è radicata nella nostra struttura sociale, ma davvero non credevo fino a certi livelli. non mi vergogno di dirlo, ma venisse un colpo a tutte ste persone che speculano su un bene primario come il cibo che è anche uno degli aspetti per cui tutto il mondo ci stima e invidia, soggiogando chi non può fare altro che assecondarli perchè loro hanno il coltello dalla parte del manico, sia nel senso figurato che letterale.
    che schifo!

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  5. sono senza parole.. sono una consuamtrice inconsapevole di tutto questo, anche se ultimamente cerco di rivolgermi sempre più ai produttori locali. Una ragione in più per continuare a farlo ancora più consapevolmente.
    Grazie

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  6. @ tamara : appena mi hai detto che sei campana subito mi sono immaginata tutti i problemi e i dubbi che hai! ti capisco. quando vedo un prodotto campano mi viene spontaneo mettermi sull'attenti e mi dispiace molto perchè voi avreste le potenziale per fare alcuni dei prodotti migliori d'italia ma vi tagliano le gambe contaminandovi i terreni. E' una cosa terribile. pensano di guadagnare facendo questi affari sporchi ma invece vi tolgono denaro perchè la gente non si fida e non vi compra più i prodotti. mi dispiace veramente tanto per tutto questo ma sono felice che scrivendone riesco a farlo sapere a più persone, anzi se vorrete condividere il link all'articolo mi fate un favore ( e non dico un favore a me personalmente perchè l'ho scritto io ma un favore a tutta italia perchè sono cose serie e importanti).

    @ dolceamara: mi dispiace molto di capire da quello che hai scirtto che ormai sei rassegnata. Non dobbiamo reagire così, facciamo il loro gioco, diciamo "ormai tanto che ci possiamo fare". I poteri alti che dici sono solo persone, e sono poche persone, e in questo periodo storico sono anche persone di merda se la devo dire tutta quindi siamo noi che facciamo la differenza. Non sono solo parole quando si dice "iniziamo dalle piccole cose" ma è verità. Se tutti facessero la spesa nei mercati o dai contadini e i super rimnessero con molti meno clienti, loro non avrebbero più da guadgnarci da questo giro.

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  7. @ accantoalcamino: ti ringrazio per i complimenti ma ti faccio lo stesso discorso che ho fatto a dolceamara. Non siamo impotenti, siamo noi che decidiamo a seconda di come facciamo spesa e di come viviamo. Non bisogna rassegnarsi. Il mondo cambia grazie alle persone che si impegnano nel fare quello che ritengono importante e questo per me è molto importante e lo dovrebbe essere per tutti visto che riguarda la salute nostra e dei terreni su cui viviamo .

    @ alice: fai bene a non vergognarti. hai ragione! indignarsi è il primo passo per cambiare le cose

    @juls: continua a farlo sempre! io ormai compro quasi tutto ai mercati coldiretti e mi sento molto meglio con la coscienza

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  8. Articolo molto interessante e terribilmente agghiacciante, che risolleva una questione bollente e difficile da combattere, per cui mi vien da credere che la causa di tutto sia la povertà: se la gente non dovesse preoccuparsi ossessivamente della mancanza di denaro, probabilmente non cadrebbe a mangiare il cibo a bassissimo costo propinato dai più svariati supermercati ( ne ho uno vicino casa che pubblicizza una lista spesa di 20€ composta da prodotti del suo stesso marchio come a voler equiparare la convenienza e la qualità, su cui invece nutro forti dubbi ).
    Ma le persone debbono pur campare, anche se non ci sono soldi per il cibo buono e italiano, e per questo esiste chi spaccia il veleno per medicina, e il suo interesse per la cura dei cittadini, così come chiarificato dall'articolo utile a conoscere un retroscena di cui la maggior parte del popolo si disinteressa totalmente ( vuoi per ignoranza, vuoi per abitudine, vuoi perchè fa comodo ).
    D'altronde chi mai rinuncerebbe al cibo? Senza di esso non si vive, è come una droga dall'eterna domanda, e su di essa si può sparare più cifre d'offerta che tanto una viene sempre accettata; numerosi documentari spiegano come l'alimentare sia l'unico settore a non risentire eccessivamente della crisi economica attuale ed, anzi, su cui tuttora gli imprenditori investono.

    Bisognerebbe rieducare il popolo alla buona alimentazione ( con acquisti intelligenti: leggere le etichette per ingredienti e provenienza, documentarsi sui "retroscena" e tentare di comprare nei mercati o direttamente dalle aziende agricole paesane ), e per farlo bisognerebbe risollevarlo dall'immane batosta economica a cui è sottoposto: perchè, se da un lato c'è chi alimenta il marcio delle fondamenta tramite basso costo, è anche vero che dall'altro c'è chi approfitta dello squilibrio per vendere a caro prezzo il buon cibo, quando il buon cibo dovrebbe essere il protagonista delle tavole italiane ( come quelle di tutto il mondo ).
    Ma finchè tutto questo non avrà fine e il mercato non si rivoluzionerà, nutro scarse speranze e prospettive molto tristi per il futuro.

    E a proposito dell'educazione a una buona e sana alimentazione, senza voler offendere alcuno nè sviare l'attenzione dal nocciolo importantissimo della questione, provo a rimandare l'attenzione sull'articolo di Sorelle in pentola -> http://www.sorelleinpentola.com/2011/07/bio-grafia-di-una-storia-il-contest.html <- grazie al quale approfondire l'argomento e, allo stesso tempo, unire l'utile al dilettevole, spargendo la voce sul contest proposto che m'auguro possa piacere prima di tutto a te, cara Agnese e a tutti coloro che passeranno di qui.

    Agnese grazie di cuore per questo prezioso articolo, ma soprattutto per il tuo interesse e attaccamento all'argomento tanto spinoso che pochi hanno il coraggio di affrontare, pochi a cui si deve la riconoscenza per l'impegno espresso a favore del popolo.
    Un sorriso e auguri di buona giornata.

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  9. P.S: Agnese, leggendo proprio adesso gli ultimi commenti postati mentre scrivevo il mio, ne approfitto per accettare volentieri la tua proposta, segnalando il tuo articolo e quello esposto nel mio blog.
    Grazie davvero.

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  10. @ chamomile: conoscevo già il contest e l'avevo inserito nella lista "to do"! ;-) ci voglio partecipare ma mi serve tempo per pensare a qualcosa di speciale...poi tanto scade a settembre quindi posso permettermelo! per quanto riguarda il discorso che hai fatto ti posso dire che, si, il lato economico pesa ma secondo me non è solo quello il problema. C'è gente che conosco, che non ha problemi di soldi (anzi) ma che preferisce cmq fare spesa al super per comodità o pigrizia, o alcuni perchè nn si fidano vedendo magari la frutta sporca di terra (dicono che possa avere batteri che facciano male ai figli!!). Non è una questione di soldi ma di trovare tutto, subito e assieme. Inoltre non credere che al super si risparmi poi molto. Ci sono offerte ma ci sono anche cose che costano tantissimo (prendi ad esempio frutta come fragole o ciliege, o alcuni formaggi). inoltre spesso i più frequentati sono i super più "costosi"...prova a farti un giro alla Sma per esempio...quelle di roma sono sempre pienissime e hanno prezzi allucinanti. Inoltre vorrei sfatare il mito che per mangiare Bio bisogna spendere tanto. In alcuni casi è vero, come per esempio per i supermercati biologici, ma se andiamo nei mercati bio o compriamo dai piccoli produttori i prezzi sono normali e spesso anche bassi. Da quando frequento il mercato di S. Teodoro, mangio molto meglio e spendo meno!

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  11. Sono come molte lettrice senza parola. Sopratutto perché viene raggiunto anche un prodotto così semplice come l'anguria. Essere consapevoli al 100% di quello che si mangia è veramente difficile, ma ne vale la pena non solo dal punto di vista della salute. Mangiare bene è etico!
    Grazie del post!

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  12. Mi trovo d'accordo con i punti che hai evidenziato, Agnese, e proprio per questo ho menzionato anche l'educazione alimentare: capire perchè è giusto controllare il cibo prima di sceglierlo e mangiarlo, informandosi grazie alle ricerche che tu stessa stai proponendo.
    A tal proposito ho messo in evidenza il tuo articolo, come promesso.

    Sono felice che tu abbia già deciso di partecipare al contest e spero avrò occasione di vedere la ricetta che presenterai.

    Un sorriso e buona giornata!

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  13. @ chamomille: cosa strana...qui nel blog leggo questo tuo commento breve ma per email mi è arrivato un tuo commento molto più lungo! Mah, ultimamente blogspot da i numeri! comunque grazie per i tuoi commenti sempre molto dettagliati e convinti e sono d'accorto con te in tutto. Se verrai a roma mi farà sicuramente piacere conoscerti di persona e accompagnarti al mercato! ;-) anche perchè proprio affianco al mercato c'è una pasticceria divina alla quale non resisito mai! un caro saluto!

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  14. Dunque non è stata una mia svista: in effetti ti ho lasciato un intervento più impegnativo ma, nel tornare a rileggere l'articolo, non trovandolo più presente ( e credendo in qualche mio errore ) ho lasciato questo secondo, piuttosto riassuntivo, per cancellare ogni probabilità di fraintendimento.

    Facciam comunella per bastonare blogspot in preda al delirio!? ( rido )

    Scherzi a parte, da te la gentilezza è proprio di casa e per questo ti ringrazio di cuore.
    Sono contenta che ci troviamo d'accordo e farebbe molto piacere anche a me conoscerti di persona, oltre che un vero onore visitare Roma e sue chicche in tua compagnia.

    Dolce serata e buona domenica mia cara!

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  15. @ chamomile: per le bastonate ci sto...e credo troveremo altre colleghe disponibili ad unirsi a noi! Ultimamente leggo spesso in vari blog insulti contro blogspot che non fa quel che dovrebbe. Comunque, apparte scherzi, se veramente ti trovassi a venire qua fammi sapere! ;-) buona serata anche a te

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  16. Ciao a tutti,

    seguo questo blog da qualche tempo.
    Nonostante mi ritenga piuttosto avviata sull'alimentazione consapevole, non pensavo che si arrivasse a questi punti...!

    Allora, siccome condivido anch'io l'idea che la peggior cosa che possiamo fare è dire: "Il sistema vince sempre, è più grande di noi!", come si fa a fidarsi di ciò che compriamo? Ad esempio, se volessi aderire a qualche GAS (che so essere realtà piuttosto chiuse), come potrei fare? Abito nella zona di Saronno (in provincia di Varese a una ventina di Km da Milano): c'è qualcuno tra di voi che sa per certo luoghi/mercati dove si possa acquistare frutta e verdura direttamente da piccoli agricoltori?
    Spero davvero che possiate darmi una mano!

    Grazie ad Agnese per questo articolo... la consapevolezza comporta sempre anche del dolore...!

    Buona Domenica,
    Sara.

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  17. Bello il tuo blog, mi sono subito unita ai tuoi lettori fissi, ciao SILVIA (passa da me se ti va)

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  18. @ sara: a questo link trovi i mercati della coldiretti nella provincia di varese

    http://www.campagnamica.it/cercaaziende/results/taxonomy:2911#taxonomy%3A2911%2C2987.3089

    spero siano vicini a te perchè sono la soluzione migliore (anche meglio dei gas secondo me). In un vecchio post avevo parlato dei mercati di Campagna amica della Coldiretti e se ti interessa lo trovi a questo link

    http://amarantomelograno.blogspot.com/2011/03/risotto-agli-spinaci-con-pesto-di.html

    A questo sito invece
    http://www.retegas.org/
    trovi le info sui gas e nella colonna in basso a sinistra trovi l'elenco dei gruppi gas italiani e dei produttori associati ai gas.
    Spero di esserti stata utile!
    UN saluto

    @sississima: grazie di esserti unita e benvenuta! farò certamente un giro da te!

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  19. Grazie tantissimo delle info e dei link!
    Sono molto curiosa e piena di voglia di comprare "pulito", almeno il più che si può...
    Continuo a seguirti,
    Sara.

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  20. Ciao Agnese,

    sta mattina sono riuscita a guardare i link che mi hai indicato e ho letto anche il tuo articolo, molto interessante.
    Volevo chiederti due cose:

    - perchè ritieni che i mercati di Coldiretti siano meglio dei Gas? Mi interessa molto il tuo parere, come persona esperta.

    - I prodotti venduto in questi mercati sono biologici/biodinamici o no? Non sono riuscita a capirlo, leggendo sul sito.

    Grazie mille per le tue risposte e per la disponibilità.

    Buona giornata,
    Sara.

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  21. @ sara: innanzitutto io non mi definirei "un'esperta" perchè non ho titoli di studio che riguardano questi temi ma l'esperienza che ho è dovuta unicamente al mio interessamento, a delle mie ricerche e più direttamente a quello che ho visto e provato acquistando in questi posti. Ritengo che siano meglio i farmer's market non per questioni di sostenibilità ne per qualità dei prodotti ma solo per comodità. Con i gas (almeno questo è quello che succede a roma) ci si mette d'accordo con dei produttori che però non vendono meno di un tot di frutta e verduta ad esempio. Di solito questa quantità è troppa per una sola famiglia quindi ci si deve mettere d'accordo con altre persone per dividersi la spesa. Inoltre non scegli i prodotti ma è il produttore che ti porta quello che ha disponibile in quel periodo. Al mercato invece tu acquisti normalmente prendendo solo i prodotti che vuoi mangiare in quella settimana e nella quantità che desideri.
    I produttori che vendono nei mercati di campagna amica non utilizzano tutti lo stesso metodo di coltivazione e produzione. Potrai trovare alcuni che seguono il metodo biologico, altri che seguono quello biodinamico, altri che semplicemente coltivano "come si faceva una volta", ecc. Campagna amica controlla e garantisce che tutti i produttori a loro associati vendano solo prodotti agricoli italiani, che li vendano in prima persona e senza intermediari, e che utilizzino metodi produttivi rispettosi della natura e dell'ambiente, indipendetemente che siano bio, naturali, ecc. Poi se tu hai particolari preferenze puoi scegliere direttamente al mercato da quali produttori comprare ma in generale sono tutti affidabili e corretti con l'ambiente.

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  22. Ciao Agnese,

    non volevo "insultarti" chiamandoti esperta. Era solo un modo per dire che ho sentito in modo chiaro che hai più esperienza di me in questo campo e, quindi, proprio per questo, chiedevo il tuo parere sulla tua affermazione: "Sono meglio i mercati di Campagna Amica piuttosto che i GAS". Non avendo io frequentato nè gli uni nè gli altri, ero curiosa di conoscere le ragioni di una tale presa di posizione. Tutto qui.
    Premessa a parte, grazie per i chiarimenti, era esattamente ciò che mi serviva. Su questo, aggiungerò le considerazioni che mi verranno dalla mia esperienza personale in questo ambito.

    Buona continuazione,
    Sara.

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  23. @ sara: ma tranquilla! mica mi sono offesa, anzi! sarebbe bello essere un'esperta certificata su questi argomenti ma purtroppo in questo ambito mi sono "fatta da sola"! ;-) Fammi sapere poi cosa ne pensi quando avrai l'occasione anche tu di provare questi mercati. un caro saluto!

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  24. Piacere di averti scoperta!!!
    agghiacciante questo articolo.....ci mette davanti a responsabilità che troppo spesso facciamo finta di non vedere.....
    a presto, MARA

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  25. @ maetta: benvenuta! passa pure e commenta quando vuoi. a presto!

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  26. @ Agnese: l'articolo che hai scritto mi aveva molto colpito, tanto che, dopo le info dettagliate che mi avevi dato, sono andata alla ricerca di un mercato della Coldiretti che facesse al caso mio. L'ho trovato e l'ho provato (era Luglio): ti devo dir che ne sono rimasta piuttosto delusa. C'era UNA sola bancarella, che fortunatamente era di frutta e verdura. Pensando fosse legato all'estate, la signora mi ha detto che c'è sempre e solo Una bancarella di frutta e verdura. Ho fatto la mia spesa: delusa anche dalla qualità. Verdura poco saporita, non mi è piaciuta per niente.
    Quindi, non ho risolto il problema della frutta/verdura biologica: così eccomi qui a chiederti un altro parere.
    Cosa ne pensi delle cassette consegnate a domicilio? Ho raccolto un po' informazioni in rete e anche da persone che se ne servono: ho sentito cose positive. Nonostante ciò, mantengo le mie perplessità. Tu conosci questo fenomeno ? Cosa ne pensi? Hai qualche suggerimento in merito?

    Grazie molte dell'attenzione.

    Attendo con curiosità il tuo parere.

    Buona notte,
    Sara.

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  27. @ sara: mi disp che tu sia rimasta delusa dal farmer's market. Probabilmente dipende dalla zona, dalla disponibiltà dei produttori, o simili perchè io (e nn sono la sola) ormai vivo grazie alla molta scelta e alla qualità di questi mercati romani. Sicuramente nella capitale c'è più scelta e i produttori sono più interessati a questo tipo di mercato. Per le cassette a domicilio sinceramente non saprei consigliarti perchè non le ho mai provate.

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