mercoledì 10 luglio 2013

Solstizio d'estate a Villa Miani, prodotti meravigliosi e il panorama più bello di Roma



Lo scorso 24 giugno ha avuto luogo il "Solstizio d'estate a Villa Miani", un evento praticamente perfetto, una villa romana spettacolare di cui non conoscevo neanche l'esistenza e una quantità enorme di prodotti di qualità elevatissima.


Obiettivo della manifestazione era far incontrare produttori, distributori, operatori della ristorazione ed appassionati enogastronomici, per scoprire e far conoscere al mercato romano più di 140 aziende artigianali italiane che negli anni si sono distinte per qualità e professionalità.


Il tutto è stato organizzato da "Little market", storica azienda romana impegnata nella valorizzazione e nel commercio dei prodotti enogastronomici di alta qualità provenienti da piccole aziende. Oltre che creare un rapporto diretto col produttore, Little market cerca anche di dare le conoscenze giuste al consumatore che è spesso ignaro di quello che compra.


A mio avviso la villa è un raro esempio di architettura neoclassica ben riuscita. In genere non sopporto lo stile neoclassico, troppo imponente e opprimente, ma in questo caso il risultato è stato felicissimo. E' circondata da un prato inglese e si trova in cima alla collina di Monte Mario, la più alta di Roma e il panorama è da lasciare senza fiato.


La vista sulla città è totale, si sta così in alto rispetto a tutto il resto che affacciandosi alle terrazze si ha quasi la sensazione di volare. Non la conoscevo perchè purtroppo non è pubblica come molte delle ville romane ma è privata, utilizzata per eventi, conventions, matrimoni e simili.


Ha moltissime sale all'interno, alcune dipinte, altre decorate, altre semplici e vederle piene di espositori con i propri prodotti in assaggio era per me un piacere doppio :)

 

Non capita quasi mai che tutti i produttori presenti ad una grande fiera o ad una manifestazione colpiscano positivamente il mio gusto, ne tantomeno che abbiano la fortuna di avere una cornice come questa. Le sedi più comuni sono centri fiere, albergoni enormi e asettici fuori città e sale congresso di associazioni varie. Invece l'importanza di una location così in questo caso è stata fondamentale. 


Non si aveva la sensazione di essere ad una esposizione, più che altro mi è sembrato di passare un pomeriggio rilassante, in un posto che invitava alla calma tra un assaggio di vino, una passeggiata nel giardino, una chiacchierata col produttore di formaggi che ti racconta la sua storia, una pausa in terrazza, e così avanti a scoprire piccole realtà e grandi bontà che meritavano calma e attenzione, cose che spesso alle grandi fiere mancano totalmente.


I prodotti erano tantissimi e di ogni genere: olio, birra, liquori, formaggi, pane, dolci, cioccolato, pasta, riso, legumi, salse, miele, confetture, salumi, spezie, infusi, tartufi, vino e altro di cui non ho più memoria. Qui trovate l'elenco completo suddiviso per categorie di tutti i produttori presenti e vi consiglio vivamente di darci un'occhiata se siete alla ricerca di qualcosa di veramente speciale. E non pensate che speciale significhi per forza costoso. Certamente ci sono cibi dal prezzo elevato per via della lavorazione manuale e del grande valore, ma ho provato anche alcune cose buonissime dai prezzi assolutamente normali. In questa occasione niente era in vendita, tutto solo in assaggio gratuito, ma ho chiesto quali erano i prezzi di alcuni prodotti perchè sono decisamente intenzionata ad acquistarli.


Quelle che seguono sono alcune delle nuove scoperte che ho fatto grazie a questo evento. Parto dai formaggi stupefacenti del Caseificio San Lorenzo in Valle, realizzati con antiche procedure tramandate oralmente nel territorio ciociaro. Le loro produzioni più particolari sono la "rosina", massaggiata a mano (un tempo solo dalle donne) e stagionata in damigiane di vetro o coccio, ed una specie di caciotta che viene fatta stagionare avendo al suo interno un limone (nella foto sotto si intravede). Potete trovarli a Latina direttamente al caseificio oppure a Roma al mercato trionfale.


Per quanto riguarda conserve, sott'oli, passate e simili mi sono innamorata di "Benvenuti al sud" (una rivendita di prodotti tipici campani) non solo per la qualità ma anche per la presentazione. La passata di pomodorino giallo con l'etichetta nera era bellissima, per non parlare del barattolone di sciurilli e cucuzzielli (tradotto mini zucchine e fiori di zucca).


Al loro tavolo mi sono fatta fuori anche una notevole quantità di carciofini sott'olio da urlo, delicati e tenerissimi. I romani possono trovare i loro prodotti in un negozio che si trova a via Magna Grecia 87.


Un prodotto particolarissimo che mi ha lasciato a bocca aperta è l'oliva dolce di Olivotto Creme. In pratica hanno reso dolci le olive celline del Salento, in modo da poterci realizzare creme e dressing. Con queste olive si possono prepare crostate, torte, plumcake, gelati e altri dessert ma sono ottime anche mangiate da sole con un buon vino. Sono riusciti a produrre anche della pasta dal bellissimo colore nero-violaceo. Per l'acquisto andate su questo sito di vendita online.


Rimanendo in tema con i colori e l'originalità, ho provato il Tellus di Falesco (Syrah Lazio IGP), un vino dal colore rosso-violaceo scuro, molto aromatico e dolce, dal profumo di ciliega e il sapore che ricorda la liquirizia. Veramente buono e particolare, da studiare per gli abbinamenti dato che non è un vino dolce ma rimane difficile definirlo come un rosso normale. E poi la pasticceria-forno di Dall'Ava che, tra le altre cose, produce un panettone davvero eccezionale, fatto a mano con lievito madre. Ne ho fatte fuori svariate fette per quanto era soffice e leggero.


I dolci sono solo un'attività recente della famiglia Dall'Ava, che nasce invece con il prosciutto. Ne produce vari tipi uno più buono dell'altro: il San Daniele dop (normale, a lunga stagionatura e affumicato), il Parma, l'Hundok con carni di mangalica ungherese, e il Patadok che vedete sopra. Quest'ultimo è realizzato con le migliori carni spagnole (da cui si produce il famoso jamon iberico) ma lavorato secondo i metodi italiani. Se vi dico che non si deve mordere ci credete? Non serve farlo, appena ne mettete in bocca una fettina si scioglie... goduria massima! I puntini bianchi leggermente granulosi che vedete non sono un difetto ma un pregio, in quanto segno di una lunga stagionatura e indizio che il maiale è vissuto potendo muoversi molto. Se li trovate quando acquistate un prosciutto non vi spaventate, anzi prendetene di più. :)


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8 commenti:

  1. Una cornice incantevole per un evento di qualità!
    Alice

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  2. Vedi, a saperlo prima ci saremmo proposte per andare.. informami se trovi iniziative del genere! ;D che posto d'incanto! ;D Val

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    1. purtroppo quando mi invitano a questi eventi le cose sono già tutte organizzate. se ti interessa provate e provorvi a little market per il prossimo anno

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  3. che spettacolo, questi sono prodotti d'élite, deve essere stata un'esperienza fantastica...bello tutto!

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