lunedì 9 maggio 2011

Pizza di formaggio pasquale allo yogurt


Son passate due settimane da Pasqua e come avrete notato questa volta me la sono presa comoda! Talmente comoda che nella pizza di formaggio che vedete sopra non ho messo mano... è uscita direttamente dal forno di mia mamma. ;-) Mi sono limitata a fare le foto e mangiarla, e non mi è dispiaciuto affatto! La pizza di formaggio è una preparazione tipica marchigiana ed umbra del periodo pasquale e si mangia al posto del pane per accompagnare i salumi (con la lonza è "la morte sua"!). Viene chiamata pizza ma in realtà ha la forma di un panettone in miniatura e per prepararla serve uno stampo da forno rotondo, stretto ed alto. La ricetta originale prevede un tempo di lievitazione lungo dovuto al lievito di birra e la pizza alla fine risulta compatta e tosta.


Dato che mia madre preferisce di gran lunga impasti soffici e veloci, ha seguito una ricetta che prevede un procedimento diverso e l'utilizzo dello yogurt. Inoltre le dosi degli ingredienti hanno come unità di misura il "vasetto" al posto di grammi o decilitri, nel senso che dopo aver utilizzato lo yogurt si misurano i restanti ingredienti versandoli nel vasetto rimasto vuoto. Questo rende tutto più semplice e veloce anche per chi ha problemi con le unità di misura e con i misurini!


Dosi per : 6      Difficoltà : media     Tempo : 50-60 min
Ingredienti :
  • 1 vasetto di yogurt bianco
  • 3 uova
  • 1/2 vasetto di olio di semi
  • 1 vasetto di pecorino romano grattugiato
  • 1 vasetto di parmigiano reggiano grattugiato
  • 3 vasetti di farina
  • 100 gr di emmental
  • 1 bustina di lievito per pizza
  • 5 o 6 noci
  • sale
  • pepe
Procedimento : 
Mettete le uova in un mixer e iniziate a mescolare. Continuando a girare aggiungete lo yogurt, la farina setacciata con il lievito, l'olio, il pecorino e il parmigiano. Volendo potete aggiungere anche dei gherigli di noce tritati grossolanamente. Salate e pepate a piacere. Stendete il composto ottenuto su una spianatoia leggermente infarinata (per non far attaccare l'impasto) e versate sopra l'emmental tagliato a dadini lasciandone da parte qualche pezzetto. Arrotolate il tutto e mettetelo in uno stampo di circa 15 cm di diametro precedentemente imburrato e infarinato. Aggiungete i dadini tenuti da parte sopra il composto premendo leggermente per farli entrare un po' nell'impasto. Infornate a forno preriscaldato a 180° per 30-40 minuti. A fine cottura lasciate raffreddare la pizza, poi staccatela dallo stampo capovolgendolo e dando dei leggeri colpi sul fondo.


Come immaginerete ho sfruttato il periodo festivo appena passato per rimanere alcuni giorni in più nella mia regione anche se il tempo non è stato affatto clemente. Pioggia, un po' di foschia e freddo mi hanno accompagnato fino al giorno prima della partenza (strano vero?!) e a pasquetta il tempo ha dato il meglio di sè. Abbiamo comunque deciso di fare dei giri nell'interno maceratese visitando Sarnano, Belforte del Chienti e Montefano passando per strade secondarie e di campagna.


Avevo visitato Sarnano da piccola ma non mi ricordavo praticamente nulla. E' stato come andarci per la prima volta e devo dire che è veramente delizioso, curato nei minimi dettagli e ricoperto quasi completamente di mattoncini, dalle pareti esterne degli edifici, alle pavimentazioni, agli interni di ristoranti e negozi. E' un paese in salita che si forma attorno a vicoli, scalette e piazze minuscole e bisogna decisamente avere gambe buone per viverci.


Belforte del Chienti invece l'ho trovato troppo freddo e preciso, restaurato ma troppo ripulito e a volte sembra proprio che si sia cercato di ricreare quello che era impossibilie recuperare dando quell'effetto di finto antico che è invece evidentemente moderno (ce se ne rende conto subito nella piazza principale guardando l'orologio e la merdiana nel campanile del municipio). Mi sono invece piaciute molto le abitazioni originali di pietra nelle quali vengono accostati massi di colori diversi che variano dal grigio scuro all'arancio.


In ogni uscita che si rispetti non mancano mai incontri con animali socievoli e vivaci e questa è stata la volta di due gatti, uno rosso e uno nero, usciti dello studio di un pittore. Avevano il pelo che emanava un fortissimo odore di smalti e vernici e sbirciando dalla finestra da cui sono usciti ho intravisto una scrivania  in legno grezzo piena di barattoli di latta e pennelli.


Inoltre non manco mai di dare un'occhio alle piante e ai fiori che incontro e a Belforte del Chienti ho trovato una serie di stupende piate grasse messe a decorare il muretto di confine di una casa.



Un'altra mia fissazione fotografica sono i portoni di legno vecchi e rovinati e chi ha visitato anche solo l'home page del mio sito personale se ne è decisamente accorto! Li trovo stupendi (soprattutto quelli a cui si sta sgretolando la vernice rivelando i disegni e le linee del legno sottostante) e questi paesini ne sono naturalmente pieni. So che sono rovinati e avrebbero bisogno di essere riverniciati ma da parte mia spero non vengano mai risitemati!

  
Lungo il percorso ho avuto modo di vedere molti colori ma sicuramente i dominanti erano il giallo, il verde e il viola. Abbiamo notato una quantità enorme di campi coltivati pieni di fiorellini gialli limone e molti fiori, di cui non conosco il nome, nati spontaneamente ai bordi delle strade di campagna...inutile dire che ne abbiamo raccolti un po' per riempire il vaso vuoto nell'ingresso di casa, anche se di certo in questo periodo il colore lilla non ci manca...abbiamo un enorme glicine fiorito arrampicato su tutta la ringhiera del giardino!

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6 commenti:

  1. Le tue composizioni fotografiche sono sempre un piacere da vedere.

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  2. Ciao Agnese, fai i complimenti alla mamma per la pizza di formaggio...per quanto riguarda le tue foto, resto sempre a bocca aperta, bellissime. La "fissa" dei portoni l'avevo vista, ma avercene di fisse così. Un saluto.

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  3. splendide foto! complimenti per il blog! Dessi

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  4. Un po' in ritardo, ma guardando le foto riesco a sentire tutti gli odori. Strepitoso il composit dei legni e della pietra.

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