Avviso: Il seguente post ed è alto contenuto calorico. La visione è fortemente sconsigliata a chi ha avuto la malaugurata idea di mettersi a dieta.
Venerdì 18 novembre, alla Città del Gusto, ha avuto luogo la presentazione della primissima guida del Gambero Rosso dedicata all'alta pasticceria italiana. Avrei tanto voluto parlarvene prima ma ultimamente riesco di rado ad essere veloce in queste cose. Non riuscirò mai a spiegarmi per quali leggi della fisica ci sono sempre periodi nei quali si sta svaccati sul divano ad aspettare che arrivi qualcosa, e periodi nei quali non si ha il tempo di respirare... la via di mezzo sembra non sia contemplata. Fatto sta che questo evento è stato di un godurioso tale, che se fosse esistito il girone infernale dei golosi, un posto me lo avrebbero riservato di sicuro.

Si è iniziato (come sempre) con la conferenza di presentazione della guida e con la spiegazione degli intenti e dei criteri di valutazione. Si è sentita la necessità di creare una guida dedicata unicamente alla pasticceria per valorizzarla e metterla al pari della ristorazione, che ormai, tra chef diventati vere e proprie star e ristoranti premiati dalle stelle michelin, ha raggiunto alti livelli di riconoscimento e fama anche tra i non adetti ai lavori. Le pasticcerie sono state selezionate in base al locale, all'assortimento e alla varietà delle proposte, all'attenzione verso l'innovazione, alla chiarezza sulla composizione e gli ingredienti utilizzati, al personale, al packaging, ed alla selezione di adeguati vini da dessert.
Le pasticcerie ed i pasticceri che hanno avuto l'onore di aggiudicarsi le "tre torte" sono state:
-
Pasticceria Veneto di
Igino Massari - Brescia, con 93 punti
-
Pasticceria Biasetto di Luigi Biasetto - Padova, con 91 punti
-
La caramella di
Gino Fabbri - Bologna, con 91 punti
-
Nuovo mondo di
Paolo Sacchetti - Prato, con 91 punti
-
Pasticceria Marigliano di
Pasquale Marigliano - Ottaviano, con 91 punti
-
Cristalli di Zucchero di Marco Rinella - Roma, con 90 punti
-
Pasticceria Dalmasso di Alessandro Dalmasso - Avigliana, con 90 punti
-
L'Orchidea di
Giuseppe Manilia - Montesano sulla Marcellana, con 90 punti
Inoltre sono stati assegnati tre premi speciali:
- Michel Paquier, pasticceria
Douce, Genova - miglior pasticcere emergente
-
Pasquale Marigliano, Ottaviano - miglior packaging
- Andreas Acherer,
patisserie blumen Acherer, Brunico - miglior sito web

A seguito della premiazione, i pasticceri premiati hanno allestito dei buffet per presentare e far assaggiare le proprie creazioni. Per me è stato amore a prima vista (un po' come mi era successo per la guida dei bar) e ovviamente ho provato i dolci di tutte e 10 le pasticcerie premiate. Ogni buffet era pieno di delizie e provarle tutte sarebbe stato impossibile ma diciamo che in questi casi non mi faccio intimorire e mi sacrifico fino al limite del possibile. Posso dire di aver apprezzato in particolar modo... tutto! Ecco si, io non sarei proprio stata in grado di fare una classifica in base al gusto tra questi maestri, era tutto superbo! Però posso fare dei personali apprezzamenti in base ad altri parametri: i dolci monoporzione di Paquier (che vedete nelle prime foto qui sopra) mi hanno colpito molto per l'aspetto estetico e geometrico. Igino Massari (vincitore del campionato mondiale di pasticerria nel 2004, che vedete nella foto sopra mentre parla delle sue creazioni ai giornalisti) mi ha colpito per la sua delicatezza nei modi, per il suo commuoversi a voce rotta per questo premio dopo averne già ricevuti svariati altri nell'arco di una vita.
Andreas Acherer per avermi stupito con i suoi mille tipi di cioccolatini dai sapori più impensati come pepe rosa, zafferano, lampone, frutti esotici, ecc. (che vedete nelle foto subito qui sotto). Cristalli di Zucchero, una vecchia conoscenza ormai, dei cui mignon e macarons non mi stancherò mai (in particolar modo di quelli al tè earl grey e di quelli alla rosa del libano). Ed infine alla bellissima scoperta di Pasquale Marigliano (che vedete nelle foto sopra assieme alle sue torte illuminate), un uomo gentilissimo e disponibile con cui, assieme ad altre blogger, mi sono soffermata a parlare a fine evento, e che ci ha donato quasi tutto quello che era rimasto del suo buffet mettendolo all'interno delle sue meravigliose scatole e confezioni che gli sono valse il premio per il packaging.
Ovviamente non si potevano non accompagnare tutte queste piccole opere d'arte con degli adeguati vini da dessert, così sono andati via anche bicchieri e bicchieri di Ferghettina, Moscato d'Asti e Passito. Come avevo notato anche nell'evento per i migliori bar d'Italia non sono mancati i lievitati e i panettoni che stanno prendendo sempre più campo anche al di fuori del solito periodo natalizio.

A metà buffet mi sono trovata divisa in due tra il desiderio sfrenato di provare tutto, e lo stomaco che diceva "basta, non puoi pranzare solo con una quantità spropositata di dolci". Così ho fatto fare pace alle mie due metà preparandomi delle scatolette da portare a casa con quello che avrei ancora voluto assaggiare ma che non riuscivo più a mandar giù (l'ultima foto che vedete qui sotto è proprio di questo mio stupendo bottino). Fatto sta che il giorno dopo è venuta a Roma mia madre con alcune sue amiche per festeggiare il suo compleanno ed io ho ben pensato di portare questo bottino come dessert di fine pranzo... loro sono rimaste molto soddisfatte (hanno spazzolato tutto in pochi minuti) e il mio stomaco ha ringraziato per avergli risparmiato un secondo pranzo super calorico.